Non succedeva da tempo che Rai 1, la rete delle fiction per eccellenza, proponesse uno dietro l'altro due prodotti innovativi. Alla serata di lunedì su Libero Grassi che mixava finzione, immagini di repertorio e interviste, è seguito martedì, subito dopo il Tg delle 20.00 e prima di Techetechetè, l'appuntamento d'esordio con Donne, una serie di dieci brevi fiction (durata dieci minuti) su altrettante figure femminili raccontate da Andrea Camilleri. Debutto con Nunzia, donna decisamente selvatica, che si arrampica sugli alberi e scuoia una serpe per mangiarne la carne, che viene incatenata come un animale nella porcilaia e che partorisce da sola accoccolata in mezzo all'erba. Nunzia è una donna che il piccolo Camilleri incontra nel 1937 quando, finita la scuola, andava in campagna dai nonni («Fu solo con lei che scoprii il fascino primitivo della natura»). È una storia forte quella di Nunzia, sicuramente enfatizzata dalla narrazione letteraria, al pari di quella di ieri sera con Oriana, la prostituta socialista, a cui da domani (oggi la serie non è in programma così come il 4 e il 5 settembre) faranno seguito la svedese Kerstin e la giovane Ofelia, sconvolta dagli orrori della Seconda guerra mondiale. E poi Beatrice, Jolanda, Pucci, Ingrid e Ines per chiudere il racconto laddove era iniziato, in Sicilia e nell'infanzia di Camilleri, con il ritratto dell'amatissima nonna Elvira. Fra autobiografia e romanzo, Donne (prodotto da Anele di Gloria Giorgianni in collaborazione con Rai Fiction, con la regia di Emanuele Imbucci) è un viaggio temporale che parte dagli anni Trenta per arrivare agli Ottanta, attraversando i cambiamenti della società e del costume, ma anche le diverse età della vita del grande scrittore siciliano. Un racconto alla scoperta dell'universo femminile, visto dalla parte dell'uomo e in particolare dell'uomo scrittore con tutti gli eccessi del caso. Tanti gli attori coinvolti (da Nino Frassica a Neri Marcorè, da Alice Canzonieri a Giampaolo Morelli) per questo format originale e cross-mediale in quanto, oltre ad andare in video va online sulla piattaforma Rai. E dalla rete assume il linguaggio rapido e moderno che si coniuga alla qualità letteraria. Un buon prodotto, insomma, innovativo davvero, anche nella durata, che dovrà però verificare se quella delle 20,30, dato il tipo di storie narrate, sia la collocazione giusta.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: