Šklovskij e Tolstoj, una lezione di critica fondata sui dettagli
venerdì 17 ottobre 2014
Segnalo l'uscita dei primi due volumetti di una nuova collana delle edizioni Elliot, “Maestri”, cioè maestri di critica. È stata inventata ed è diretta da Antonio Debenedetti, scrittore che ha ben presente quanto la qualità di una letteratura sia dovuta anche alla qualità dei suoi lettori, all'attenzione e capacità di giudizio dei suoi interpreti. La letteratura moderna, soprattutto con il suo genere centrale, il romanzo, è “critica della vita”. Perciò esige che la si legga criticamente per accertarne le verità che si nascondono nelle sue finzioni.Il primo dei due volumetti contiene sia un saggio classico di Albert Thibaudet che un testo più breve di Proust sullo stile di Flaubert. Il secondo volumetto vede Viktor Šklovskij, il più libero e fiammeggiante talento del Formalismo russo di inizio Novecento, alle prese con Guerra e pace.Mi fermo un momento su Šklovskij. La sua attenzione allo stile è una pura esplosione di vitalità. E Tolstoj è anzitutto questo: forma letteraria che sprigiona un nuovo immediato rapporto con le energie della vita che le abitudini e le convenzioni tendono a soffocare.Nella sua introduzione Lucio Villari ricorda alcune righe in cui Šklovskij rievoca la sua scoperta giovanile di Tolstoj, intorno al 1910: «I libri ci salvarono dalla disperazione. È stato allora che ho letto Tolstoj […] Tolstoj è come un mattino. Si è levato il sole, la neve scintilla, i colombi volano. Levin innamorato va da Kitty, sforzandosi di non correre […] Se tu e la tua epoca porrete all'umanità la domanda necessaria, il vento e gli uccelli ti prenderanno in volo, oppure, come Nataša Rostova, ti stringerai le ginocchia al petto e in una notte di luna volerai in cielo».Šklovskij ha con lo stile un contatto quasi fisico, che non ha niente di ciò che comunemente si intende con “formalismo”. In Guerra e pace, osserva, le decisioni dei personaggi nascono sempre dall'impatto di una coscienza con le necessità di una situazione. Siamo liberi, ma sempre in quel preciso momento e luogo. La vita ha le sue leggi e Tolstoj le rivela nell'«autenticità dei dettagli».
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