Foto fornita dall'Ufficio stampa della Croce Rossa
Ha voluto richiamare al principio dell'imparzialità, contenuto nello Statuto della Croce Rossa, papa Francesco, incontrando oggi in udienza i rappresentanti della Cri. "Imparzialità" - ha ricordato - che porta a non basare la propria azione su «alcuna distinzione di nazionalità, razza, credo religioso, classe o opinione politica».
Essa ha come sua conseguenza la "neutralità" per cui il Movimento non si schiera con alcuna delle parti nei conflitti e nelle controversie politiche, razziali o religiose. Questo criterio di azione - ha osservato - contrasta la tendenza, oggi purtroppo così diffusa, a distinguere chi meriti attenzione e soccorso da chi, al contrario, non ne sia degno. Agisce con imparzialità il Samaritano del Vangelo: egli non interroga l`uomo steso a terra, prima di aiutarlo, per sapere quali siano la sua provenienza e la sua fede, o per capire se sia stato colpito a torto o a ragione. No. Il Buon Samaritano non sottopone l`uomo ferito ad alcun esame preventivo, non lo giudica e non subordina il suo soccorso a prerogative morali, né tantomeno religiose. Semplicemente, lenisce le sue ferite e poi lo affida a una locanda, prendendosi cura anzitutto dei suoi bisogni materiali, che non possono essere rimandati. Il Samaritano agisce, paga di persona, ama. Dietro alla sua figura si staglia quella di Gesù stesso, che si è chinato sull`umanità e su ognuno di coloro che ha voluto chiamare fratelli, senza fare distinzione alcuna, ma offrendo la sua salvezza ad ogni essere umano".
"La Croce Rossa Italiana - ha detto ancora il Papa - condivide i principi di umanità, imparzialità e neutralità con il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che, raccogliendo ben 190 movimenti nazionali, costituisce una rete internazionale necessaria a coordinare e "globalizzare" i soccorsi, per far sì che promuovano «la comprensione reciproca, l`amicizia, la cooperazione e la pace duratura tra i popoli».
Queste parole siano sempre il senso della vostra missione: la costruzione di una reciproca comprensione tra le persone e i popoli, e la nascita di una pace duratura, che può fondarsi solo su uno stile di cooperazione, da incentivare in ogni ambito umano e sociale, e su sentimenti di amicizia. Chi infatti guarda gli altri con gli occhiali dell`amicizia, e non con le lenti della competizione o del conflitto, si fa costruttore di un mondo più vivibile e umano".
Papa Bergoglio ha ricordato l'impegno della Croce Rossa "nel soccorso dei migranti durante il loro arduo percorso sul mare, e nel ricevere quanti sbarcano e sperano di essere accolti e integrati". "La mano che tendete loro e che essi afferrano - ha osservato - è un segno alto, che andrebbe tradotto così: 'Non ti aiuto solo in questo istante, per sollevarti dal mare e portarti in salvo, ma ti assicuro che ci sarò e mi prenderò a cuore la tua sorte'".
"Per questo, la vostra presenza a fianco degli immigrati rappresenta - ha scandito - un segno profetico, così necessario al nostro mondo. La Croce Rossa svolge in tutta Italia e nel mondo un servizio insostituibile, prezioso sia per l'opera che materialmente compie, sia per lo spirito con cui la compie, che contribuisce a diffondere una mentalità nuova, più aperta, più solidale".
"La vostra azione - ha aggiunto il Papa - merita ancor più la gratitudine di ogni cittadino perché si attua nelle più diverse situazioni, dovendo far fronte a fatiche e pericoli di varia natura. È così nel caso dell'assistenza prestata alle vittime dei terremoti e di altre calamità naturali, che allevia la prova delle popolazioni colpite, rappresentando un segno della vicinanza di tutto il popolo italiano. La missione del volontario, chiamato a chinarsi su chiunque si trovi nel bisogno, senza fargli un esame preventivo".
Oltre ai 6mila volontari di Croce Rossa Italiana, guidati dal presidente nazionale e neo-eletto presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca, erano presenti all’udienza i massimi vertici delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, tra cui i Presidenti della Mezzaluna Rossa Siriana, Palestinese, Iraniana e del Bangladesh e quelli della Croce Rossa di Argentina, Venezuela, Cina, Haiti, Antigua e Barbuda, Zimbabwe.
“L'estensione della sofferenza umana nel mondo di oggi non ha precedenti. Ma troviamo sempre ispirazione nei suoi messaggi, Santo Padre”, ha detto Francesco Rocca nel suo discorso di saluto, “per noi non esistono crisi dimenticate o posti remoti. Per le donne e gli uomini della Croce Rossa, l’umanità è il principio guida che diventa realtà nelle zone di conflitto, sulle navi di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo, nel Centro Italia subito dopo le scosse di terremoto, tutti i giorni con gli anziani, i bambini, i senza fissa dimora, i più deboli, tutti quelli che rischierebbero di diventare invisibili. Accogliere, proteggere la dignità di ogni essere umano, promuovere l’integrazione sono per noi priorità, che tante volte abbiamo ascoltato anche nei suoi appelli recenti”.
“Oggi più che mai - ha continuato Francesco Rocca - c’è bisogno di una azione comune a livello internazionale perché nessuno venga più dimenticato: non si può rimanere in silenzio davanti alle stragi in mare, ai massacri di civili, alle bombe e alle pallottole che hanno messo nel centro del mirino anche i nostri volontari e le strutture sanitarie”.
Durante l’udienza, Rocca ha anche ricordato l’enorme tributo di sangue dei volontari della Mezzaluna Rossa in Siria: “Dall’inizio del terribile conflitto, 73 nostri volontari, 65 siriani e 8 palestinesi, hanno perso la vita mentre portavano aiuto e assistenza in ogni angolo della Siria, guidati dai principi di neutralità e imparzialità”.
Al termine dell’incontro, i ragazzi del centro disabili della Croce Rossa di Pisa hanno regalato al Santo Padre un quadro da loro realizzato.