Salvatore Barresi, Crotone
Dica a sua figlia che ne vale sempre la pena, caro dottor Barresi. Sono il primo (e unico) giornalista della mia famiglia, figlio d’insegnanti e nipote d’artigiano. E sinceramente non saprei dirle, visto che il mio lavoro mi piace immensamente, quale di questi impegni e ruoli sociali valga di più... Vorrei però confidarle che spero di riuscire a far sintesi, nel mio essere cronista, della profondità e dell’utile bellezza dei mestieri dei miei genitori e di mio nonno. Credo, poi, che ognuno – di chiunque sia figlio – abbia il diritto e il dovere di mettere a frutto i propri talenti. Mi fa un po’ effetto ripeterlo a una persona come lei, che tratteggia con dolente efficacia una storia tenace e precaria da uomo di studi e di ricerca. La sua esperienza è dura, come la sua amarezza. E, certo, vivere e operare e testimoniare nella splendida e difficile terra di Calabria ha il suo peso... Eppure è questa la sfida che ha davanti e che continua ad accettare: da cittadino, da cattolico, da intellettuale, da padre. Sfida anche educativa. Glielo dico come se lo dicessi a me stesso: non si faccia sfidare, e magari scoraggiare, altrimenti. Neanche da ciò che percepisce come scandalo. Vede, io non conosco personalmente don Luigi Maria Verzé, ma so che è uomo di fede e di scienza schietto e sorprendente, pieno di esperienza eppure – in nome della missione di vita che s’è dato e che interpreta da decenni con speciale autonomia – a volte letteralmente spiazzante. Penso che abbia parlato a Barbara Berlusconi, neolaureata con lode, appunto alla sua maniera, e con un di più di amicizia. Non si sarà stupito, dunque, don Verzé, per le reazioni altrettanto schiette che ha provocato e che continua a suscitare. Mi dicono, però, che nell’Università della quale è motore e Rettore sono previste (e immagino siano congrue) agevolazioni e borse di studio per gli studenti migliori. Merito, non ascendenze esclusive e selezionate. Davvero, caro Barresi, ripeta ai suoi figli quello che già dice con la sua stessa vita: vale sempre la pena di valere. E di lottare.
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