Nel giorno 129 della guerra, si registra la stretta finale dei russi su Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk, nel Donbass, dove la resistenza ucraina è sul punto di capitolare. "Non è circondata", ha fatto sapere un portavoce della Guardia nazionale ucraina, smentendo le notizie secondo cui si sarebbe vicino all’abbandono della città da parte dei militari che la difendono. "Gli scontri continuano intorno al centro urbano - ha detto alla tv nazionale Ruslan Muzytchuk -. Ma la città resta sotto il controllo dell'Esercito ucraino".
Le probabilità che le truppe di Mosca non abbiano il sopravvento in breve tempo sono molto basse. Il piano strategico di medio periodo prevede il ritiro da Lysychansk quando non sarà più sensato continuare a tenerla, anche per non cadere nella trappola russa che punta a chiudere in una sacca un ampio contingente dell’esercito di Kiev. Nello stesso tempo, l’arrivo progressivo di armi a lunga gittata dall’Occidente permette di colpire le retrovie dell’Armata. E ciò può prolungare la battaglia d’attrito nella regione orientale, rallentando l’avanzata degli invasori.
Continuano intanto gli attacchi dal cielo su varie zone del Paese (compresa l'Isola dei Serpenti appena abbandonata - nella foto), spesso con missili a bassa precisione o con armi proibite. Il sindaco di Sloviansk, nell'Est, ha accusato Mosca di aver usato munizioni a grappolo in attacchi condotti sulla città, causando la morte di almeno 4 persone ed il ferimento di altre 7. Gli attacchi condotti nella notte hanno colpito aree abitate da civili dove non ci sono strutture militari, ha scritto Vadim Lyakh su Telegram. Le munizioni a grappolo, portate da razzi, missili, bombe o proiettili di artiglieria, sono armi vietate, composte da un contenitore che racchiude al suo interno altre munizioni più piccole che si disperdono su una vasta area in prossimità del bersaglio e restano sul terreno con la possibilità di scoppiare anche successivamente.
A Kremenchuk, dove il centro commerciale è stato colpito da un missile russo finito fuori bersaglio, sono finite le ricerche dei dispersi: le vittime sarebbero 29, cifra inferiore a quanto dichiarato nelle prime ore dopo l’attacco. Proprio il calcolo dei morti costituisce un tema che è carico tanto di dolore e disperazione quanto di difficoltà logistiche e politiche. Bisogna infatti superare gli ostacoli posti dai combattimenti continui da una parte e dalla propaganda dei due belligeranti dall’altra. La Bbc ha provato a fare alcuni calcoli basati su diverse fonti, ufficiali e no, in primo luogo l'Armed Conflict Location and Event Data Project (Acled) - gruppo no-profit con sede negli Stati Uniti, e su conteggi condotti in modo diretto.
L'Ucraina e la Russia sostengono che il numero dei caduti raggiunge le decine di migliaia, ma le loro affermazioni non coincidono e non possono essere verificate in modo indipendente. L'Acled – spiega la radio-tv britannica – conta invece i singoli episodi di violenza, come gli scontri armati o gli attacchi aerei, e la loro ubicazione, una volta confermati dai media locali e dalle organizzazioni consociate, il che significa che il numero di morti riportato è più conservativo rispetto ad altre fonti.
Complessivamente, la Ong americana ha conteggiato più di 10.000 morti in Ucraina dall'inizio del conflitto. Mariupol, nel Sud-Est, Kharkiv, nel Nord-Est, e Bilohorivka, nell'Est, hanno registrato le perdite più pesanti. Quanti civili sono morti? Dai totali di Acled, Bbc News stima circa 3.600 vittime a metà giugno, mentre le Nazioni Unite hanno confermato circa 4.700 deceduti nel conflitto alla fine del mese scorso. Entrambe le fonti ritengono che le cifre siano molto inferiori al numero reale.
"In totale, stimiamo che almeno 3.000 civili siano morti nelle città assediate o contese perché non hanno potuto ricevere cure mediche e a causa degli effetti della guerra sulla loro salute ", spiega Matilda Bogner, capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, una cifra quindi che andrebbe aggiunta al computo precedente. La principale causa di morte di civili in Ucraina è rappresentata da bombardamenti e attacchi aerei, ma quasi 1.000 sono stati uccisi in attacchi a distanza ravvicinata.
Quanti soldati sono stati uccisi in combattimento? L'Ucraina non fornisce dati. Ma all'inizio di giugno, si parlava di 100-200 soldati ucraini morti al giorno, addirittura qualche fonte ha azzardato mille caduti ogni 24 ore nell’ultimo periodo. Ad aprile, la Russia ha dichiarato di aver ucciso circa 23.000 nemici. Il conteggio più recente di Mosca – ricorda ancora la Bbc – risale al 25 marzo, quando ha dichiarato che 1.351 propri uomini erano morti dall'inizio dell'invasione. Ad aprile, il governo britannico ha stimato in 15.000 i caduti fra gli invasori. Kiev aggiorna ogni giorno le cifre sulle morti dei militari russi: in queste ore si è arrivati a 35.000, una cifra sicuramente esagerata.