Gentile direttore, perdoni la fantasia un po’ naïf, ma sogno un Gandhi palestinese.
Nicola Chiarulli
Sogno anch’io un Gandhi palestinese, capace di servire a mani disarmate e con voce forte il suo popolo, e la causa della pace, senza servirsi cinicamente di esso. E sogno un leader israeliano, profondamente diverso da Netanyahu, lucidamente e fraternamente impegnato a costruire la vera “pace di Abramo” in tutta quella vasta regione che noi cristiani, ma non solo noi, conosciamo e riconosciamo come Terra Santa. Ma vorrei anche dirle, gentile lettore Chiarulli, che chi dovrà chiedere perdono non è affatto lei per la sua presunta ingenuità, ma i ciechi arroganti e assassini che continuano ad alimentare la guerra con missili, bombe, manovre oscure e slogan senza pietà.