Caro direttore,
la signora Giorgia Meloni, leader del partito politico Fratelli d’Italia, vorrebbe al Quirinale un «patriota», cioè uno che ama incondizionatamente la Patria. Nel 1953, ero in terza media e due volte a settimana frequentavo un corso di nozioni di armonia, poetica e musica con E. A. Mario, grande poeta e compositore napoletano. Poiché mi preparavo, appunto, per gli esami di licenza media, il Maestro si offrì gentilmente di darmi qualche lezione di italiano e storia. Una volta mi parlò del valore di tanti nostri patrioti che non avevano esitato un solo attimo a immolare la propria vita per amore dell’Italia. Non sono laureato né ho mai fatto politica, ma – da semplice uomo della strada – ho sempre seguito con attenzione i corsi e ricorsi storici della politica italiana. Per questo penso che non sarà facile individuare nell’attuale panorama politico un «patriota» della stessa levatura morale di cui mi parlava il mio Maestro, e orientato al bene della Patria e del popolo italiano! Ma viva l’Italia e viva il Presidente che verrà!
Raffaele Pisani napoletano a Catania
Già, gentile e caro amico, viva il Presidente che verrà. E viva il Presidente che c’è. Credo, gentile e caro amico, che Sergio Mattarella ci abbia dimostrato qual è il modo più nobile per essere e farci sentire «patrioti» e che prima di lui, ognuno a suo modo, abbiano saputo farlo Giorgio Napolitano e Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro per stare agli ultimi quattro Presidenti. Una visione alta e un amore sereno e niente affatto retorico, proprio di chi concepisce e nutre un’idea di Italia inclusiva e aperta alla dimensione della comune patria europea. Spero che siano lo stesso sentimento e la stessa fedeltà che hanno in mente tutti i nostri rappresentanti politici, Giorgia Meloni inclusa. Ma non ci metterei la mano sul fuoco, purtroppo...