Caro direttore,
siamo i Giovani per la pace della Comunità di Sant’Egidio e siamo molto preoccupati, perché dopo la commozione iniziale nessuno si interessa più di quello che avviene a Kabul e in Afghanistan. Da agosto a oggi, l’attenzione generale sul martoriato Paese dell’Asia centrale è molto calata. Noi, invece, vorremmo far arrivare la consapevolezza e il dolore per queste situazioni di guerra, che interessano tutto il mondo, nel cuore delle persone. Vorremmo inoltre che se ne parlasse di più e che ci fosse un maggior impegno da parte dell’Unione Europea a favore della pace e della riduzione di produzione e vendita di armi. Sostanzialmente il messaggio che abbiamo intenzione di far passare è che anche se noi non siamo in guerra e abbiamo una Costituzione ben strutturata, prima o poi pagheremo ugualmente le conseguenze della guerra, anche se essa avviene in un Paese lontano. Per favore ascoltateci!
Sara Marianella Croale a nome dei Giovani per la Pace Comunità di Sant’Egidio
Avete un mondo di ragioni, cara Sara Marianella e cari amici e amiche che vi chiamate e siete 'Giovani per la Pace'. Per questo noi cerchiamo di scrivere tutto ciò che possiamo per tenere desta l’attenzione dei nostri lettori sulle guerre che non finiscono perché qualcuno le pensa (e vuole che si pensi che siano) finite. Speriamo anche di scuotere almeno un po’ dal tran-tran un circuito mediatico che è pieno di giornalisti con gli occhi aperti, ma con poco spazio a disposizione per queste storie finché non diventano troppo evidenti per essere snobbate. E per questo domani mattina, 9 dicembre, alle 11:00, insieme a Caritas Italiana (che lo promuove dal 2002) presenteremo un nuovo Dossier sui conflitti dimenticati. Quest’anno è intitolato 'Falsi Equilibri' ed è realizzato da Caritas in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, con 'Famiglia Cristiana' e con noi di 'Avvenire'. Tutte le informazioni su tinyurl.com/falsiequilibri. Grazie per il vostro impegno, giovane e memore.