La luce che viene da Oriente e aiuta a sperare (per il Libano e il mondo)
martedì 11 aprile 2023

Caro direttore,

sabato 8 aprile ho letto con interesse, nella pagina di primo piano proposta da “Avvenire”, l’articolo di Camille Eid sul Libano in piena crisi istituzionale e finanziaria. Il suo (e nostro) giornale ci ha abituati – noi cristiani libanesi – a una sensibilità unica alle vicende del Paese dei cedri, e di questo la ringrazio infinitamente. Colgo tuttavia l’occasione per condividere con lei un segno di speranza che ho vissuto nel corso della mia ultima visita in Libano, quella Speranza – con la maiuscola – che questo periodo di Pasqua simboleggia. Sulla terrazza di casa, mentre i “grandi” della mia famiglia discutevano del carovita, della folle svalutazione della lira libanese, della penuria di pane, energia e medicinali, è spuntato mio nipote Charbel, di appena 11 anni, e mi ha porto un quadro: «Questo è il ritratto di mia bisnonna che amava tanto pregare – mi ha detto –. L’ho infatti rappresentata mentre stringe il rosario. Te lo regalo». Toccato dal suo gesto, gli ho chiesto che cosa volesse fare da grande. Senza esitazione, mi ha risposto: «Dipingere un Libano pulito, a dimensione mondiale, pieno di pace, amore e arte». Sì, il mio soggiorno in un Libano avvolto nelle tenebre l’ha spalancato alla luce pasquale un ragazzino, pieno di fede e di speranza nel futuro.

Elie Kallas, Università degli Studi di Trieste

Continuo ad accogliere e a raccogliere – come un dono e una conferma – pensieri, parole e gesti davvero molto belli che arrivano dai più giovani. Questo che mi affida, gentile e caro professor Kallas, ha una luce speciale come sappiamo sa sempre essere quella che viene da Oriente. Grazie di cuore, e buon tempo pasquale a noi tutti e alla gente del Paese dei cedri, fratelli e sorelle nostri ai quali anche papa Francesco ha dedicato un’attenzione e una preghiera particolari nel messaggio Urbi et Orbi di questo tormentato 2023 in cerca di pace. La speranza alla quale suo nipote Charbel dà voce e segno ci riguarda profondamente e continua idealmente il disegno di parole e colori che i ragazzi e le ragazze di una scuola italiana mi hanno consegnato e al quale ho fatto spazio nel giorno di Pasqua. Grazie ancora.

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