giovedì 11 agosto 2016
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​Caro direttore,Dio si può sbertucciare ignobilmente in vignette infami e i liberi “artisti” fatti saltare in aria raccolgono solidarietà planetaria. Ma guai a scrivere su un giornale sportivo che tre “cicciottelle” si sono fatte onore in una competizione olimpionica accessibile anche ai poco magri! Le “non magrissime atlete” (forse così si poteva scrivere), brutalmente avvilite, ricevono scuse immediate dell’Ordine dei giornalisti, supporto consolatorio da tutto il mondo sportivo, indignata solidarietà dal “sindacato muliebre”; e l’editore “solleva” l’impertinente giornalista (evidentemente non cicciottello) dall’incarico. Proprio vero che alla goffaggine mediatica, obesa oltre misura nell’esaltazione sportiva, non c’è limite! Grazie.

 

don Alberto Albertazzi - Crevacuore (Bi)

 
Né Dio né le donne si possono «sbertucciare», caro don Alberto. E se tutti noi del gran circo mediatico davvero re-imparassimo a chiedere sempre scusa per i nostri errori, sarebbe una cosa bella e civilissima. Ecco perché ciò che va in questa responsabile direzione, a mio parere, non va in alcun modo svalutato. Lo spirito della sua polemica è però totalmente condivisibile: con il vero rispetto di Dio, ogni altra forma di rispetto viene da sé.  
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