Caro direttore, mentre assistiamo allo scatenamento del "panic selling" – vendite generalizzate in un mercato ormai fuori controllo schiacciato dalla paura per la tenuta dei debiti dell’eurozona e terrorizzato dal rischio di una nuova recessione – con le borse che in pochi giorni hanno bruciato centinaia di miliardi di euro, mentre aspettiamo con inevitabile preoccupazione la nuova manovra del governo, mentre ci scoraggiamo nel parlare ancora di futuro, mi ritrovo a scriverle proprio mentre in queste ore (domani mattina, stamattina per chi mi legge) nascerà Chiara, diventerò padre per la terza volta. Consapevoli io e mia moglie Annalisa che l’unico "Avvenire" certo per i miei figli è quello che leggiamo ogni mattina, abbiamo deciso di investire nel titolo più quotato nel cuore dell’uomo: la Vita! Molti dei nostri amici ci hanno definito "coraggiosi" e tanti altri pensano che questo non sia un bel momento per fare dei figli, ecco caro direttore vorrei proprio sottolineare questo noi non "facciamo" figli. Li mettiamo al mondo. Lo facciamo perché sono il nostro futuro, il nostro capitale umano. Perché anche se il mondo è pieno di malvagità, possiamo e vogliamo sperare che il mondo abbia bisogno di loro e di tutto il bene che potranno compiere e che io posso insegnare e trasmettere loro con il mio amore. Ritengo inoltre che nell’opera di educare al bene i miei figli, ognuno di voi che mi state leggendo sia corresponsabile, perché l’educare è compito di tutti. Salutandola calorosamente abbraccio tutta la redazione di Avvenire e mi rimetto a pensare Chiara in mente!.
Gino Gandolfo, Valderice (Tp)
Auguri, semplicemente auguri, caro signor Gino. A sua moglie, a lei, ai suoi figli più grandi e alla piccola Chiara. Tutti noi non dovremmo mai dimenticare che il futuro e una società più giusta non li "costruiamo" soltanto, li mettiamo letteralmente al mondo..
Marco Tarquinio