Mi scrivono ragazzi e ragazze di una seconda media di Bari colpiti in modo appassionato e profondo dal coraggio della coetanea Masha perseguitata con il papà per aver disegnato la pace e “ripudiato” la guerra contro l’Ucraina. La mia generazione sta mancando al gran dovere scritto anche nella nostra Costituzione. Auguro a loro e a noi di fare un mondo più giusto e umano
Gentile direttore,
siamo i ragazzi e le ragazze di una classe 2ª media dell’Istituto Margherita di Bari e abbiamo letto l’articolo sulla prima pagina di “Popotus” del 16 marzo 2023, intitolato: «È proibito il disegno della pace». Sembra paradossale, ma sicuramente infonde speranza l’idea che una dittatura, grande e potente, possa temere, in tempo di guerra, il disegno di una bambina che spera nella pace e nella libertà di opinione. Questi diritti dovrebbero essere garantiti a ogni essere umano, a prescindere dalla nazione in cui si vive e dall’etnia di appartenenza. Ed è proprio quel desiderio di pace e libertà di opinione, custodito e coltivato nell’educazione familiare, che ha spinto la bambina a compiere quel gesto che diventa il primo segnale di minaccia per il potere forte e violento della dittatura e mostra come i ruoli siano invertiti: il più piccolo diventa il più grande perché capace di cambiare il mondo. Infatti, è molto strano che uno Stato così grande e con tanto a cui pensare, si concentri sul disegno di una bambina che voleva trasmettere solo un messaggio di pace. La nostra classe prova molta tristezza nel conoscere, attraverso la lettura dell’articolo, la pena che il giudice ha dato a Masha e al suo papà e pensa che sia una notizia molto sconvolgente e scandalosa. Noi crediamo che non ci sia alcuna differenza tra le guerre del passato (che studiamo a scuola) e la guerra in Ucraina in corso da febbraio 2022. Com’è possibile che l’uomo non impari mai dalla storia e non capisca che la parola “guerra” porta solo spargimento di sangue innocente? Perché negare la libertà di opinione? Perché sentirsi minacciati da un disegno? L’uomo ha così tanta paura di sé stesso? Perché negare un concetto di felicità, la pace, ribaltandolo come se fosse un concetto negativo? L’uomo può arrivare a tanto? Fare del male psicologico a una bambina, togliendole tutto, e mandarla in orfanotrofio, è una cosa disumana, eppure solo l’uomo può arrivare a fare una cosa del genere... In conclusione, la nostra classe spera che qualcosa cambi perché il disegno di una bambina che desidera solo la pace non è propaganda politica; inoltre, il presidente di uno Stato dovrebbe rappresentarlo, non mettere dietro le sbarre le persone che contestano le sue decisioni. Di certo anche lui è un essere umano e commette degli errori, ma stavolta ha davvero esagerato! Ci riteniamo fortunati e fortunate a vivere in uno Stato democratico come l’Italia. Cordialmente,
I ragazzi e le ragazze della 2ª A Scuola Secondaria di I grado Istituto Margherita, Bari
Sì, care ragazze e cari ragazzi, siete fortunati. A vivere in Italia e ad avere buoni professori. Che vi insegnano l’alfabeto fondamentale della vita e della pace e, perciò, a essere consapevoli del fatto che avete sorelle – come la piccola russa Masha Moskaleva – e fratelli in ogni angolo di mondo. Oltre tutti i duri confini e le insanguinate trincee che i grandi e potenti continuano a scavare e che la mia e nostra generazione ha saputo cancellare solo a parole e, purtroppo, non con quel «ripudio della guerra» che sta scritto nell’articolo 11 della Costituzione italiana. Un ripudio che papa Francesco – proprio citando quelle parole così belle e impegnative, scritte tre quarti di secolo fa dai padri e dalle madri della nostra Repubblica – ci ha indicato come dovere urgente sin dai primi momenti dell’invasione russa dell’Ucraina. Siete fortunati, voi. E siamo fortunati, noi, ad avere voi. Figli e figlie, nipoti nostri. Capaci di leggere così in profondità la storia aspra eppure luminosa di una ragazzina dai pensieri e dal segno limpido, perseguitata per questo nel suo Paese come il suo papà che è stato addirittura arrestato.
Vi auguro, e vi scongiuro, di continuare, e mai da soli, quel disegno disarmante e di prepararvi e prepararci un mondo più giusto e umano. Nel giorno della Pasqua, ricordando il grande sacrificio di Gesù Cristo e la sua Resurrezione, tutti noi sappiamo ancora meglio di poter contare su di un Fratello davvero speciale per sostenere questo lavoro e questa speranza di pace e di bene. Grazie di cuore, e auguri affettuosi a voi e a tutti lettori e a tutte le lettrici di “Avvenire”.
Masha Moskaleva - Disegno di Clio Leandro 2ª A Istituto Margherita, Bari