Vincenzo Topa, Napoli
Diranno magari, caro Vincenzo, che c’è troppa passione in quel che scrive e un 'di più' di allarme. Io credo, invece, che ci sia soprattutto esperienza diretta e un comprensibile grado di indignazione. Condivido molto, non tutto. So, infatti, che bisogna valutare bene il progetto di Pannella, Bonino e compagni, e tuttavia non bisogna sopravvalutarlo. So che la tattica radicale è, da sempre, anche quella di insediarsi nell’elettorato e nel sentimento politico altrui (a sinistra o a destra, a secondo delle stagioni), e vedo che nell’ultima sua evoluzione 'romana' e 'laziale' propone un mellifluo tentativo di accaparramento addirittura di quei valori cattolici che da decenni avversano in modo militante. Tutto, come lei dice, «per arrivare lassù, di riffa o di raffa». Ma non hanno ragione né popolo, e noi – che pure nessuno consideriamo interlocutore impossibile – ai politici radicali ragione non possiamo e non vogliamo dare. Se hanno davvero popolo, lo dimostrino.
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