venerdì 25 novembre 2016
Una positiva riforma del bicameralismo
Finalmente il principio di responsabilità
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Fra i temi centrali della riforma costituzionale sulla cui ratifica saranno i cittadini a doversi esprimere vi è indubbiamente quello del superamento dell’attuale bicameralismo, con il passaggio da due Camere sostanzialmente identiche e speculari a una sola che ha un ruolo preminente nel processo legislativo. Il tema è stato finora affrontato, da parte dei costituzionalisti, con eleganti “colpi di fioretto”.

Sia consentito invece a un ex funzionario della Camera dei Deputati come lo scrivente, che per quasi un ventennio ha seguito questo insieme di tematiche prima di passare alla docenza universitaria, svolgere alcune essenziali considerazioni. Il primo limite dell’attuale bicameralismo è quello della inevitabile corrosione del principio di responsabilità. Nel passaggio dall’uno all’altro ramo (e in non pochi casi essi sono stati decine) si scoloriscono sempre più le posizioni.

Alla fine una legge ha molti padri (e nessun padre... ). La soluzione proposta nell’attuale riforma fa piazza pulita di questa sorta di gioco del “cerino acceso” che passa da una mano all’altra... D’ora in poi i cittadini elettori sapranno chi si è assunto la responsabilità di una legge e delle sue eventuali brutture e dovrà risponderne ai propri elettori, senza alibi. Il secondo limite è costituito dall’obiettivo peggioramento della legislazione. Nei passaggi, più volte reiterati, dalla Camera dei Deputati al Senato, e viceversa, si introducono varianti e aggiunte (spesso per evidenti ragioni clientelari) che, come l’esperienza rivela, hanno reso spesso confuse e contraddittorie le leggi. Provvedimenti pensati, e finanziati, per una categoria o per affrontare un determinato problema sono stati estesi ad altre categorie e ad altre situazioni, in base al principio del “perché no?” Ne sono risultate, assai spesso, leggi contorte, farraginose, di fatto inapplicabili.

La riforma sottoposta al voto degli italiani, pur con alcuni limiti, presenta anche questo fondamentale aspetto positivo, e cioè quello della costituzionalizzazione del principio di responsabilità. D’ora in poi, se la riforma passerà, non vi saranno alibi: l’unico legislatore (la Camera) dovrà fare i conti con se stesso, e con gli elettori, senza alibi, senza scappatoie, senza “rimbalzi”... Già da decenni, per non dire da secoli, tutto questo avviene nelle più antiche democrazie, a partire da quella della Gran Bretagna che incontra la legislazione nella Camera dei Comuni. Sarà proprio un caso che il “bicameralismo all’italiana” sia di fatto una “esclusiva” del nostro Paese?

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