Con la morte nel cuore, dobbiamo ancora una volta dare conto di tragedie migranti nel Mediterraneo. E, insieme, di tutto ciò che non è stato fatto per scongiurarle e di tutto ciò che è stato detto. I signori dell’indifferenza e del cinismo d’Italia e d’Europa hanno congiurato, con trafficanti e capi banda libici, a lasciar morire alle porte di casa nostra uomini, donne e bambini che corrono l’estremo rischio per non subire ancora un’estrema sofferenza. E hanno avvolto le loro scelte di mistificanti parole d’odio per i «buonisti» umanitari che sulle cosiddette «barche delle Ong» si battono per evitare ogni morte. Siamo di nuovo assediati da stragi di vita e di verità, che la cronaca registra e la storia giudicherà. Ma chi non ha parole di umanità, di compassione e di preghiera da dire, almeno taccia.
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