venerdì 17 dicembre 2021
L’attualità non sembra darci tregua e ogni giorno, tra allarmi pandemici di nuove varianti ed eventi sempre più drammatici come lo sciame di tornado d’oltreoceano...
Basta con il «laissez-faire», è tempo di nuovo welfare

Solinas

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L’attualità non sembra darci tregua e ogni giorno, tra allarmi pandemici di nuove varianti ed eventi sempre più drammatici come lo sciame di tornado d’oltreoceano legati al problema del riscaldamento globale, rende fondamentale e urgente la risposta della comunità mondiale alla sfida dei mali pubblici globali.

È innegabile che il nuovo scenario che evidenzia le conseguenze negative per tutti di comportamenti individuali socialmente dannosi (dalle negligenze su precauzione e vaccini alle scelte ambientalmente insostenibili) abbia reso obsoleta la logica del laissez-faire e centrale il tema delle sinergie tra cittadinanza attiva, imprese responsabili e istituzioni illuminate.

È in questa logica che si deve innestare la rivoluzione del welfare in una logica generativa dove l’attenzione agli ultimi promossa dalla società civile e dagli enti di Terzo settore può essere un volano decisivo che, curando relazioni ferite, genera valore economico e quel capitale sociale fondamentale che trasforma leoni da tastiera ossessionati da complotti in cittadini attivi capaci di contribuire al bene della comunità.

È per questi motivi che la coalizione di oltre cento associazioni e realtà della società civile che ad aprile 2020 aveva firmato l’Appello per un 'Nuovo Welfare a misura di tutte le persone ed i territori' e a febbraio di quest’anno aveva lanciato un nuovo accorato invito al presidente Draghi reitera oggi l’appello a un maggiore coraggio nel muovere verso una nuova frontiera di welfare inclusivo e generativo. Tra i punti chiave un impegno maggiore per il servizio civile, Budget di Salute come principale sistema di investimento e co-progettazione delle prese in carico delle persone vulnerabili, Ius Soli e Ius Culturae per portare l’Italia nella modernità e uscire dalla gabbia di regole anacronistiche in materia di acquisizione della cittadinanza, Patti Educativi Territoriali e Budget Educativi per la personalizzazione del contrasto alla povertà educativa unita alla costruzione delle comunità educanti in ogni territorio scolastico, riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici di salvaguardia delle risorse naturali e riforma dell’Ordinamento penitenziario, con il potenziamento delle misure alternative e di quel lavoro in carcere che oggi consente di abbattere in modo significativo la recidiva producendo benefici per i diretti interessati, per la società e risparmi significativi nelle spese di detenzione per lo Stato.

In un contesto nel quale ogni giorno facciamo appello alla responsabilità dei cittadini e al ruolo centrale delle nuove generazioni, possiamo permetterci di rifiutare la domanda di servizio civile di 22.458 giovani che, oltre che rispondere donando il loro tempo alle varie emergenze sociali del nostro Paese, generano per se e per coloro con i quali hanno a che fare quel capitale sociale oggi fondamentale per ricreare il tessuto e i legami comunitari?

Il 'di più' che oggi possono realizzare le istituzioni consiste nella creazione di leggi generative che mettono in moto le migliori energie della società nel creare valore economico e ricchezza di senso di vita. Così è stato con la legge 381/1991 grazie alla quale – come ha ricordato recentemente il presidente di FederSolidarietà, Stefano Granata – oggi 15mila cooperative sociali con 7,2 milioni di assistiti si prendono cura del 12% della popolazione. Il segreto della cooperazione sociale è nello scambio vincente di senso per il quale gli 'scartati' hanno l’occasione di tornare a sentirsi utili per sé e per gli altri e i cosiddetti 'normali' trovano una nuova motivazione forte per il loro agire economico nell’offrire opportunità di reinserimento sociale a persone in difficoltà. Nel loro appello le 100 organizzazioni ribadiscono come questo approccio, rinforzato e valorizzato, applicato ai Budget di salute, alle comunità educanti, al lavoro in carcere, può diventare un enorme volano di creazione di valore economico, di comunità e di capitale sociale, di welfare. Aggiungendo come l’applicazione effettiva della logica di co-programmazione e coprogettazione delle istituzioni con le organizzazioni della società civile, in applicazione della sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale, potrebbe portare nuovi progressi e risultati in questa direzione mettendo a pieno regime l’intelligenza collettiva del Paese.

Non siamo pessimisti nonostante molte delle nostre proposte di aprile 2020 non siano ancora state attuate, perché il progresso civile ha i suoi tempi. Continuiamo però a impegnarci, anche con il nuovo messaggio inviato al premier, affinché questo accada il prima possibile.

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