Signor direttore,
in merito alla lettera della signora Piera Cipresso Fracassi pubblicata da “Avvenire” in data 25 marzo 2020 con una sua risposta e sotto al titolo «L’altra faccia del “restare a casa”. Ascoltate una madre di figlio autistico» , l’Azienda Ulss 6 Euganea fa presente di aver promosso tutte le possibili attività, ponendo a servizio delle diverse strutture territoriali e dell’utenza in genere, le professionalità aziendali appartenenti all’Area della disabilità e non autosufficienza. Nello specifico: 1) dal giorno 9 marzo, dopo la chiusura dei Centri Diurni, tutte le famiglie sono state chiamate dagli operatori di riferimento che, utilizzando un’intervista telefonica strutturata, seguono la singola persona con disabilità. Le chiamate sono effettuate con frequenza quasi giornaliera; 2) è stato attivato subito un numero di telefono dedicato per qualsiasi emergenza; 3) sono stati realizzati dei video con gli operatori di riferimento contattando direttamente i ragazzi a casa in modo da poter interloquire; 4) è stato attivato un supporto diretto, con video chiamata, dedicato a particolari situazioni di fragilità per i quali si ritiene necessario un supporto psicologico settimanale; 5) riguardo ai servizi di integrazione scolastica per minori disabili sono attivi supporti di consulenza e sostegno telefonico (vengono chiamate a domicilio le famiglie per informarsi sulla situazione e sulle necessità più urgenti, anche con l’utilizzo di mediatori culturali ove necessario) predisponendo, in collaborazione con le cooperative affidatarie dei servizi in ambito scolastico, progetti individuali di sostegno a domicilio. Va comunque sottolineato che, nell’attuale stato di emergenza sanitaria, molte famiglie preferiscono gestire in modo autonomo e negli spazi domiciliari i propri cari con disabilità, per evitare il più possibile i contatti esterni, in totale sintonia con le disposizioni delle autorità sanitarie. Anche per i minori con disabilità sensoriali (non vedenti o non udenti) sono stati attivati servizi e progetti a supporto degli interventi di didattica a distanza programmati dai diversi istituti scolastici. In considerazione dell’evoluzione dell’infezione si stanno valutando e si valuteranno altre possibilità nell’ottica di un’azione sincrona su tutto il territorio regionale.
Ufficio Stampa e Comunicazione Direzione generale Azienda ULSS 6 Euganea
Gentile direttore, ho letto la sua rubrica di mercoledì 25 marzo sull’«altra Gfaccia» del restare a casa, con la lettera di una madre di un figlio autistico. Desidero informarla che il Comune di Civitavecchia ha assicurato il diritto alla circolazione ai soggetti affetti da grave disabilità intellettiva, disturbi dello spettro autistico e problematiche psichiatriche e comportamentali a elevata necessità di supporto. L’amministrazione comunale ha infatti firmato la relativa ordinanza, rivolta ai soggetti inquadrati nella legge 104 al comma 3 dell’articolo 3. Il provvedimento prevede che sia consentito a tutti i soggetti di cui in oggetto, i loro genitori e gli operatori, svolgere attività motoria e/o a passeggiate all’aperto, rispettando le norme di sicurezza imposte dal decreto o circolare in autovettura con l’assistito nel sedile posteriore; 2) l’accompagnatore dovrà portare con sé il modulo di autocertificazione predisposto dal Ministero dell’Interno in modo da poter dichiarare che lo spostamento, da effettuarsi a piedi o con mezzo privato, risponda a “motivi di salute”; 3) alla Polizia Locale di controllare il rispetto della presente Ordinanza; 4) che la presente Ordinanza deve intendersi efficace dalla data dell’adozione e fino a diversa nuova disposizione. Le precedenti ordinanze in contrasto con i contenuti della presente non si intendono applicate. È nostra intenzione mettere a disposizione di tutte le amministrazioni la nostra delibera per dare possibilità di agevolare questo momento per le famiglie con persone in queste situazioni. Cordiali saluti.
Emanuela Mari Presidente del Consiglio Comune di Civitavecchia (Rm)
Nella cortese e dettagliata comunicazione dei gentili colleghi dell’Ufficio Stampa di Aulss 6 Euganea vengono elencati anche cinque importanti servizi telefonici e video messi a disposizione delle persone disabili e non autosufficienti e delle loro famiglie in questa fase di emergenza e di forzata clausura di noi tutti. Bene, c’è da esserne lieti. Il problema che è stato sollevato dalla signora Cipresso Fracassi e che io ho sottolineato è, però, un altro: l’impossibilità di “far uscire” di casa in modo controllato e controllabile il proprio figlio autistico (o con altro tipo di disabilità intellettiva o comportamentale), che non è in condizioni di farlo da solo. E l’appello sinora senza risposta – rivolto anche ai responsabili di quell’Azienda sociosanitaria – non era e non è per una maggiore vicinanza (video)telefonica, ma per un competente impegno politico-amministrativo che assuma questo problema con giusta ed efficace serietà. La lettera della presidente del Consiglio comunale di Civitavecchia – realtà dove, a quanto pare, si è saputo cogliere la questione e affrontarla in modo giusto – mi conferma che in Italia ci sono istituzioni e persone in grado di farlo. Auguro a tutte le persone e le famiglie coinvolte che si tratti di un attitudine sanamente contagiosa. Credo che ciò che è possibile in un Comune laziale sia ben possibile pure in un Comune veneto e in qualunque altra parte del Paese. Anche così, alleviando la fatica e sostenendo l’amore di madri e padri e fratelli e sorelle, si dimostra di essere per davvero istituzioni prossime ai cittadini. ©