Inizia la “nuova vita” della Certosa del Galluzzo: dopo la partenza dei padri Cistercensi, la Certosa del Galluzzo è stato affidato alla Comunità di San Leolino, affinché questo gioiello di arte e bellezza possa continuare ad essere anche luogo di spiritualità.
La Comunità di San Leolino fondata nel 1986 ha sede nella Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, è composta da religiosi e laici ed ha come carisma particolare l'evangelizzazione della cultura.
La concessione da parte dell'Agenzia del Demanio all'arcidiocesi di Firenze, della durata di diciannove anni rinnovabili, prevede la gestione, l’ulteriore valorizzazione e fruibilità dei vari ambienti della Certosa sino a oggi custodita con cura dalla comunità cistercense, mentre alcuni spazi rimarranno di competenza del Demanio e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio. In particolare, il Centro di Restauro dei Beni Archeologici della Toscana sarà ospitato in alcuni spazi della Certosa.
Per rispondere a questi impegni, la Comunità di San Leolino ha presentato e condiviso un progetto che si sviluppa su tre punti fondamentali: la dimensione spirituale, la dimensione culturale, la dimensione educativa e formativa ed è stata stipulata su questo una convenzione con l’Arcidiocesi di Firenze.
L'arcivescovo di Firenze nella cerimonia di consegna della Certosa del Galluzzo ha spiegato perché è così importante che la Comunità di San Leolino si assuma la cura di questo luogo di culto: "Una volta appresa la decisione dei monaci cistercensi di lasciare dopo sessanta anni la Certosa, l’immediata preoccupazione è stata quella di trovare una soluzione perché non cambiasse la sua natura e funzione. La presenza di una comunità viva come quella di San Leolino, che ringrazio per l’impegno che si assume, garantirà la cura e l’animazione di questo luogo di spiritualità dove per secoli hanno pregato, studiato e lavorato i monaci. Particolare attenzione sarà posta alla vita liturgica della Certosa, ma il monastero, grazie ad una serie di iniziative diventerà anche un significativo centro di riferimento culturale per la città".
La cerimonia della consegna con il cardinale Betori e il direttore dell'Agenzia del Demanio, nella Sala Grande del Palazzo Acciaioli, è stata preceduta dalla Messa nella chiesa della Certosa alle 16 e da una visita al monastero.