Von der Leyen è stata eletta presidente della Commissione Europea (Fotogramma)
Ursula von der Leyen è stata eletta presidente della Commissione Europea, ma con una maggioranza davvero risicata. Ha infatti ottenuto solo 383 voti a favore, a fronte della maggioranza necessaria prevista di 374 voti. Quindi è passata per per soli 9 voti. I contrari sono stati 327. Ad annunciarlo è stato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Tra chi non l'ha votata la Lega, i sovranisti e i Verdi. Il M5s invece ha detto sì e i suoi voti, 14, sembrano proprio essere stati determinanti. Infatti, tra franchi tiratori e schede bianche, quindi, a von der Leyen sono mancati, sulla carta, 75 voti dei partiti che sostengono la maggioranza. Ma questo ha subito aperto un duro scontro a Roma nella maggioranza gialloverde (leggi qui).
"Mi sento molto onorata sono sopraffatta, la fiducia che riponete in me la riponete nell'Europa, un'Europa forte e unita da est a ovest, da nord a sud, pronta a combattere per il futuro invece che contro se stessa. Il compito che dovrò affrontare pesa su di me ed il mio lavoro comincia adesso". Lo ha detto Ursula von der Leyen, appena eletta presidente della Commissione europea. "Ringrazio tutti i membri del parlamento europeo che hanno deciso di votare per me, ma il mio messaggio è lavoriamo insieme in modo costruttivo", ha aggiunto.
Nell'elezione da parte del Parlamento europeo Ursula von der Leyen ha ricevuto meno voti rispetto ai suoi predecessori Jean-Claude Juncker, che ottenne il 56,19% dei voti della plenaria di Strasburgo, e José Barroso, che nel suo secondo mandato ebbe il 51,9%. La tedesca, rende noto il Parlamento europeo, si è fermata infatti al 51,27% dei voti.
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Il discorso al Parlamento Europeo
Quasi un minuto di applausi per l'intervento della candidata presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, dopo il suo intervento davanti alla plenaria del Parlamento Europeo, che poi alle 18 ha votato, eleggendola. "Per me solamente una cosa è importante - ha detto - l'Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte. Ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica". Nel suo discorso ha più volte ricordato il padre, già alto funzionario della Commissione Europea, andando a toccare i diversi punti del suo programma. 'Voglio garantire che in una economia sociale di mercato ogni persona che lavora a tempo pieno possa avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa", ha detto la candidata, secondo cui è necessaria "una fiscalità giusta che riguardi soprattutto i settori automobilistico e del digitale" perchè "i grandi colossi che fanno grandi profitti in Europa devono pagare le tasse come tutti" e "se vogliono i benefici europei devono anche assumersi gli oneri".
Sul tema dei migranti, la candidata presidente ha ricordato che "Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo", mentre "in mare c'è l'obbligo di salvare le vite" e "l'Ue ha bisogno di frontiere umane". Ma non basta: "Dobbiamo lottare contro i trafficanti di esseri umani - ha proseguito - assicurare le nostre frontiere esterne e tutelare il diritto asilo tramite corridoi umanitari", ribandendo anche la necessità di una revisione del regolamento di Dublino. Per la Brexit, invece, si è detta "disposta a garantire una ulteriore proroga al recesso nel caso in cui fosse necessario più tempo per motivi validi", confermando comunque che "in ogni caso il Regno Unito rimarrà il nostro alleato, il nostro partner ed un paese amico"
La votazione dell'Europarlamento avverrà questa sera alle 18, ma le posizioni di alcuni gruppi politici non è ancora del tutto chiara.
E se i sovranisti, come anticipato dal co-presidente del gruppo Identità e Democrazia Jorg Meuthen, hanno già espresso fermamente la loro contrarietà alla nomina di Von der Leyen, nelle ultime ore i 28 eurodeputati della Lega si sono dichiarati invece aperti "in linea di massima" a votare a favore della presidente designata. "Aspettiamo maggiori aperture su programma e commissario italiano - ha spiegato Il capogruppo di Identità e Democrazia Marco Zanni - poi decidiamo stasera,
in linea di massima siamo aperti all'appoggio." Ma poi ha aggiunto: "Non crediamo che lei possa rappresentare il cambiamento necessario e non crediamo che abbia vita facile a mantenere in piedi una maggioranza che che è un colabrodo. I voti di chi è da questa parte dell'Aula conteranno, nessuno qui ha offerto supporto" per la sua elezione "ma è stata una richiesta che è arrivata nella consapevolezza che questo Parlamento non si può spostare a sinistra e che chi siede qui potrà spostare gli equilibri".
Anche i Conservatori e Riformisti europei decideranno nel pomeriggio, come ha spiega il presidente del gruppo, Raffaele Fitto, mentre i Cinque stelle hanno confermato il loro appoggio.
E intanto il segretario generale della Commissione europea, il tedesco Martin Selmayr, ha confermato che lascerà il suo posto a Palazzo Berlaymont "alla fine della prossima settimana". Von der Leyen aveva infatti annunciato ai deputati che intendeva fare a meno dei servizi di Selmayr se fosse stata eletta: "C'è una regola non scritta che dice che non puoi avere due persone della stessa nazionalità in posizioni di potere nella Commissione Europea".