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"Ci sono ora più di 1.500 soldati russi morti nell'obitorio di Dnipro che nessuno vuole portare via". Lo dice il vicesindaco di Dnipro, Mykhailo Lysenko, aggiungendo che i cadaveri "stanno giacendo nelle celle frigorifere". Lysenko si augura che "alcune delle madri russe possano venire a prendere i loro figli, che hanno allevato per tutta la vita". Il vicesindaco descrive la situazione: "Abbiamo già quattro frigoriferi pieni di corpi di soldati russi. Non importa che sia accaduto, questi sono i figli di qualcuno".
Lysenko ricorda poi che questi soldati "sono stati cresciuti dalle loro madri che li hanno amati, che li hanno portati a scuola il primo settembre (primo giorno di scuola in Russia, ndr)". "Organizzeremo tutto, se solo verranno a portare via i corpi dei loro figli", conclude poi il vicesindaco.
Ma non ci sono solo i cadaveri dei soldati russi a Dnipro. Secondo Kiev sono almeno 19.800 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione. Nel suo ultimo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che dopo 49 giorni di conflitto si registrano anche 158 aerei da caccia abbattuti, oltre a 143 elicotteri e 132 droni.
Inoltre, le forze di Kiev affermano di aver distrutto 739 carri armati russi, 358 pezzi di artiglieria, 1.964 veicoli blindati per il trasporto del personale, quattro sistemi di missili balistici a corto raggio, 116 sistemi di lanciamissili, sette navi, 1.429 veicoli, 76 autocisterne per il rifornimento di carburante, 64 unità di difesa antiaerea e 25 unità di equipaggiamenti speciali.