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Elon Musk - Ansa
Era stato uno dei primi ordini esecutivi firmati dal presidente americano Donald Trump, appena insediatosi il 20 gennaio: congelare i fondi per gli aiuti all'estero, in attesa di allineare la loro erogazione agli interessi internazionali degli Stati Uniti. Ora Elon Musk, nominato da Trump alla guida del Dipartimento per l'efficienza del governo (Doge), lo traduce in pratica: chiuderà l'Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (UsAid). Si tratta della più grande organizzazione americana di assistenza alimentare. Musk l'ha pesantemente attaccata su X, definendola «il male» e «nido di serpi dei marxisti della sinistra radicale che odia l'America».
Congedati funzionari, sospeso il sito web
Domenica due funzionari della sicurezza di Usaid sono stati messi in congedo amministrativo per essersi rifiutati di far accedere Musk e i suoi collaboratori al sistema di sicurezza che gestisce migliaia di dati personali. Si tratta di John Voorhees e del suo vice. La scorsa settimana erano stati sospesi circa 60 manager dell'agenzia. Il capo del personale di UsAid, Matt Hopson, si è dimesso in segno di protesta.
Stamani il sito dell'UsAid risultava non raggiungibile. Un avviso informava che era in manutenzione per rivederne il contenuto in base all'ordine esecutivo del presidente Trump.

Musk ha ripostato su X un video in cui si accusa UsAid di essere coinvolta in «attività illegali della Cia» e «censura di Internet». Ha scritto che l'agenzia è «un'organizzazione criminale» e che «è ora che muoia». Nello scambio di messaggi che ha incluso l'ex candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy e il senatore repubblicano Joni Ernst e Mike Lee, Musk ha precisato che Trump concorda sulla necessità di chiudere UsAid.
L'allarme delle agenzie umanitarie: mancheranno i farmaci
Già da una decina di giorni, dopo l'annuncio del congelamento dei fondi Usa agli aiuti esteri, si è levato l'allarme delle organizzazioni umanitarie e dei responsabili dei progetti governativi di assistenza umanitaria in diverse aree del mondo. Il caso più recente è quello dell'azienda governativa del Kenya per la fornitura dei farmaci, alla quale gli Usa hanno comunicato la sospensione della fornitura dei medicinali contro il virus Hiv e per la lotta a malattie quali malaria e tubercolosi. L'ente ha annunciato di avere scorte solo per altri sei mesi. In Kenya quasi un milione e 400mila persone sono sieropositive, gli antiretrovirali hanno ridotto finora in modo significativo le morti per Aids.