mercoledì 23 ottobre 2024
Il rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre registra un peggioramento significativo. L’Africa occidentale il nuovo «epicentro della violenza islamista militante». Il caso Nicaragua
Gli attacchi contro i cristiani sino sono moltiplicati in Nicaragua

Gli attacchi contro i cristiani sino sono moltiplicati in Nicaragua - ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

Diciotto Paesi selezionati in tre continenti con dati raccolti nell’ultimo biennio: il nuovo rapporto di aiuto alla Chiesa che soffre “Perseguitati più che mai – Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2022-24” evidenzia in modo documentato come nel mondo la persecuzione verso le comunità cristiane si sia aggravata dal Nicaragua, al Myanmar, al Burkina Faso. Nei fatti e nei dati, in un mondo che non ferma la guerra i cristiani sono ancora più sotto pressione e meno tutelati e questo emerge anche nel 60 per cento dei Paesi presi in esame.

Con alcuni sviluppi, perché se l’islam estremista e radicale ha ridimensionato le sue attività in Medio Oriente ha però mostrato maggiore presenza e iniziativa in Africa occidentale che è diventata, segnala il rapporto, il nuovo “epicentro della violenza islamista militante”. “La migrazione di massa delle comunità cristiane, innescata dagli attacchi islamisti militanti, le ha destabilizzate e private dei loro diritti, sollevando interrogativi sulla sopravvivenza a lungo termine della Chiesa” si legge nel documento.

Il grafico relativo al rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede nel mondo

Il grafico relativo al rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede nel mondo - Withub

D’altra parte la persecuzione non ha esclusive ragioni religiose, come dimostrano i “casi” di Cina, India (il Paese più popoloso del mondo) e Nigeria (quello popoloso dell'Africa). Non nuova, ma approfondita nel rapporto è la situazione del Nicaragua, presente per la prima volta dopo 18 anni nell’analisi di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs). La ragione sta nelle azioni repressive emerse negli ultimi 24 mesi nei confronti dl clero locale sottoposto a espulsioni e detenzioni . Nel rapporto sono riportate testimonianze dirette dei sopravvissuti agli attacchi anti-cristiani e dettagli basati sulle informazioni ottenute dai contatti locali di Acs.

India e Pakistan si confermano realtà dove le comunità cristiane sono messe sotto pressione da gruppi estremisti di matrice religiosa, rispettivamente indù e musulmana, con azioni che vanno dagli abusi su donne e ragazze, inclusi le conversioni e i matrimoni forzati. In aumento sono stati anche “il rapimento e l'intimidazione nei confronti dei sacerdoti e la pubblicazione nei libri di testo scolastici di contenuti dispregiativi nei confronti del cristianesimo”.

Nei due Paesi fratelli per origine ma rivali per storia dall’indipendenza, sono cresciuti sensibilmente gli episodi di violenza dovuti, in Pakistan, all’applicazione persecutoria della Legge antiblasfemia e in india alle leggi anti-conversione approvate in un numero crescente di Stati e Territori federali che hano portato all’incarcerazione di 850 individui, in parte cristiani, accusati di proselitismo e costrizione alla conversione

Ultima “categoria” del ventaglio persecutorio nei confronti dei battezzati che si trovano a vivere la condizione discriminatoria loro imposta, è la repressione di carattere ideologico. “I regimi autoritari […] hanno intensificato le misure repressive contro i cristiani, sia in nome del nazionalismo religioso sia della laicità dello Stato/comunismo”, sottolinea il rapporto di Acs sottolineando il ruolo del Nicaragua. In questi casi le condanne sono avvenute per “presunti insulti contro l'ideologia di Stato”, che hanno motivato “confische di luoghi di culto, aumento degli arresti di clero e laici, nonché periodi di detenzione più lunghi”.

Non va infine ignorato che nel perido analizzato nel rapporto le violenze sono state perpetrate anche da attori non statali, come gruppi terroristici e bande criminali ostili alle attività spesso di tuela della legalità e dei diritti delle minoranze portate avanti da esponenti o istituzioni per questo finiti nel mirino. Una nota positiva riguarda il Vietnam, unico Paese per il quale è stato registrato un leggero miglioramento, soprattutto a causa, si legge nel testo diffuso martedì, “delle “misure adottate per ristabilire i legami diplomatici" con il Vaticano.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: