Il presidente russo Putin e il cancelliere tedesco Scholz - Ansa
Per la Corte penale internazionale dell’Aja va processato per crimini di guerra ma, con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, il vento sta cambiando anche in Europa. Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha alzato il telefono per chiamare il presidente russo Vladimir Putin. Al quale era andato a stringere la mano, tre settimane fa al vertice dei Brics a Kazan, il Segretario generale dell’Onu, António Guterres. La telefonata si è chiusa con l’impegno reciproco a «mantenere le comunicazioni», ha detto alla Tass una fonte del governo tedesco.
La Germania, alle prese con una crisi di governo che sfocerà nelle elezioni anticipate concordate per il 23 febbraio 2025, è lo Stato Ue che più ha subito le ripercussioni economiche della guerra in Ucraina. Con il taglio alle consistenti forniture di gas russo, la crisi energetica, il rallentamento dell’industria, il calo del Pil. E politicamente con l’esplosione dei consensi per l’estrema destra sovranista, xenofoba e antieuropea. A questo va aggiunto l’aumento della spesa militare, in contributi alla Nato e forniture dirette all’Ucraina.
Interpretando correttamente il significato della telefonata, ma sorvolando sul fatto che l’aria è cambiata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto al cancelliere, che l’ha preavvertito, che chiamare Putin avrebbe «aiutato il presidente russo a ridurre il suo isolamento e sostanzialmente, a far continuare la guerra in Ucraina». Deduzione forse frettolosa. Perché i due capi di Stato hanno evocato la possibilità di un accordo per porre fine al conflitto. In termini, inevitabilmente, punitivi per Kiev. L’unico accordo che Putin potrebbe accettare, ha ribadito lui stesso, dovrebbe «basarsi sulle nuove realtà territoriali». Ovvero: vuole annettere quanto meno la Crimea presa nel 2014 e le porzioni del Donbass occupate dall’armata russa. Scholz, fa sapere Berlino, «ha condannato la guerra di aggressione», esortando Putin «a ritirare le truppe» e «negoziare con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura, sottolineando la determinazione incrollabile della Germania a sostenere l’Ucraina». I due non si sentivano dal dicembre del 2022.
Scholz ha poi chiamato gli alleati. Granitico il polacco Donald Tusk: «Niente che riguardi l’Ucraina senza l’Ucraina».
In un’intervista ai media ucraini Zelensky aveva detto: «Con il team che ora guiderà la Casa Bianca, la guerra finirà più velocemente», aggiungendo che con Trump si è sviluppata «un’interazione costruttiva».