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Nel tardo pomeriggio si è concluso il secondo round di colloqui negoziali tra la delegazione russa e quella ucraina a Belovezhskaya Pushcha, nella regione bielorussa di Brest. Russia e Ucraina hanno raggiunto un'intesa sulla creazione di corridoi umanitari. Lo ha riferito il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mikhail Podolyak, citato dalla Tass, che ha anche affermato che c'è un accordo pure per consegnare cibo e medicine alle aree dove si stanno combattendo le battaglie più dure. Anche se al momento sembra ci siano molti aspetti da chiarire, un cessate il fuoco temporaneo. "Purtroppo - ha aggiunto - non siamo riusciti a raggiungere i risultati sperati. L'unica cosa che posso dire è che abbiamo discusso in dettaglio l'aspetto umanitario. Abbiamo deciso di continuare a lavorare in un terzo round di colloqui il prima possibile". La nuova data sarebbe stata prevista per l'inizio della prossima settimana.
Secondo il capo-negoziatore russo, Vladimir Medinsky, nei colloqui con l'Ucraina sono stati raggiunti "progressi significativi". È previsto un terzo incontro.
Un video diffuso dal ministro della Difesa ucraino Reznikov mostra le due delegazioni stringersi la mano. Mosca nelle ore precedenti all'avvio dei lavori aveva aperto a possibili "pause" per evacuare i civili dalle città e dai paesi bombardati. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca. "Siamo pronti a creare corridoi umanitari ovunque, in qualsiasi momento" così si è espresso Sergei Shoigu nel giorno del riavvio dei negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina nella regione di Brest in Bielorussia.
Gli obiettivi delle operazioni militari in Ucraina saranno completati "in ogni caso" ha comunque fatto sapere il Cremlino attraverso l'agenzia di stampa Tass. L'obiettivo di Putin è di "prendere il controllo di tutta l'Ucraina": ha riferito anche l'Eliseo dopo la telefonata tra Macron e il leader russo.
Profuga ucraina appena arrivata a Como dà alla luce Maria
Ma la vita è sempre più forte. Questa mattina, alle 6.42, all'ospedale Sant'Anna di Como, è nata Maria, primogenita di Nina, una donna ucraina di 36 anni arrivata ieri a Como da Kiev, dopo un viaggio di due giorni. La donna ha raggiunto la sua mamma in città, lasciando nella capitale ucraina il marito e il padre. Al suo arrivo, ieri, è stata subito trasportata in ospedale e questa mattina ha dato alla luce Maria, 3 chili e 48 grammi. Entrambe stanno bene, fanno sapere da Asst lariana, dove Maria è stata salutata con un mazzo di fiori, consegnato alla mamma a nome di tutti. Il papà è stato avvisato della nascita da Nina con una videochiamata. Nell'ospedale comasco è ricoverata anche un'altra donna incinta proveniente dall'Ucraina che partorirà nei prossimi giorni.
400mila bambini in fuga dalla guerra
Sono almeno 400.000 i bambini che sono stati costretti a scappare dalla guerra e sono esposti al rischio di fame, malattie e abusi, dopo che il numero di persone costrette a fuggire dall'operazione militare russa in Ucraina ha raggiunto il milione. Secondo Save the Children, almeno il 40% dei profughi che intanto hanno raggiunto Romania, Polonia, Moldavia, Ungheria, Slovacchia e Lituania, per mettersi in salvo sono bambini, e c'è chi tra loro non ha altro che i pochi vestiti che indossa.
E da Kiev è arrivata la notizia che anche Semyon, 5 anni, il fratellino di Polina, la bambina di 10 anni uccisa nei giorni scorsi a Kiev durante un bombardamento, è morto dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva con la sorella più grande, Sofia di 13 anni, che resta in gravi condizioni. Anche i genitori sono morti.
Intesa europea per i profughi
Intesa raggiunta all'interno del Consiglio Affari Interni della Ue sull'applicazione della direttiva per la protezione temporanea "per chi fugge dalla guerra in Ucraina". È quanto annuncia il ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin. "È un accordo storico, l'Ue è unita e solidale", aggiunge. Nelle ultimissime ore la presidenza del Consiglio Ue ha lavorato ad una dichiarazione politica da allegare alla direttiva per registrare il tema dei "non ucraini" in fuga su cui alcuni Paesi, Polonia su tutti, avevano espresso riserve. Una distinzione davvero discutibile, perchè si tratta di persone colpite dalla stessa tragedia e quindi meritevoli di uguale attenzione. Si ripetono purtroppo comportamenti discriminatori, talvolta anche razzisti, che non fanno onore ad alcuni Paesi europei e alla Ue in generale.
"Verrà consentita la protezione temporanea agli ucraini e anche ai soggetti non ucraini che risiedono in quel territorio con la possibilità, per questi ultimi, di avere anche un altro tipo di protezione, quello stabilito a livello nazionale purché in linea con le norme di carattere europeo". Ha spiegato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese dopo il Consiglio Affari Interni. "È stato un accordo ed è un ottimo risultato, che dimostra anche la vitalità dell'Europa in un momento di grave crisi", ha aggiunto.
E il Viminale fa sapere che sono 6.608 i cittadini ucraini entrati in Italia dall'inizio del conflitto fino alle ore 8 di stamani. Sono 3.286 donne, 804 uomini e 2.518 minori. Principali destinazioni Roma, Milano, Bologna e Napoli.
A Odessa i russi pronti allo sbarco
Nelle ultime ore le forze russe sono arrivate anche a Odessa sul Mar Nero, preparandosi allo sbarco. Secondo fonti dell'intelligence Usa in Crimea ci sono già diverse navi da guerra in attesa dell'arrivo delle truppe di terra per lanciare l'attacco dal mare.
Contestualmente due siluri hanno colpito e affondato un cargo estone vicino alle coste dell'Ucraina, nei pressi della città di Odessa. Lo ha riportato l'agenzia Reuters. "Due membri dell'equipaggio del cargo Helt sono su una scialuppa di salvataggio in mare, mentre altri quattro sono dispersi" ha riferito Igor Ilves, il manager dell'imbarcazione affondata nel Mar Nero. Le autorità di Odessa - secondo le stesse fonti - hanno chiesto ai cittadini di recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco.
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Oggi la giornata dei colloqui tra Kiev e Mosca
I colloqui odierni. Kiev chiede il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe dal suo territorio. Mosca invece punta alla neutralità del Paese e all'indipendenza del Donbass. Di fatto il Cremlino vuole che l'Ucraina si demilitarizzi, diventi "neutrale" e che la comunità internazionale riconosca la Crimea come territorio russo.
Non è confermato se Kiev abbia effettivamente chiesto di spostare la sede dei colloqui con Mosca dalla Bielorussia a uno dei Paesi vicini. Lo aveva riferito nella mattinata Yury Voskresensky, analista bielorusso: "Kiev ha respinto Belaya Vezha come luogo per i colloqui. Hanno proposto di spostarli nei Paesi vicini. La delegazione russa è pronta a tenerli solo in Bielorussia per evitare provocazioni". Secondo Voskresensky, la delegazione ucraina non si sarebbe presentata nella regione di Brest, in Bielorussia, per i negoziati.
Di segno opposto la dichiarazione del ministro degli esteri Serghei Lavrov: una soluzione verrà trovata. Secondo quanto riportano le agenzie Tass e Interfax Lavrov ha confermato anche che i colloqui tra rappresentanti di Russia e Ucraina si svolgeranno oggi.
"Siamo pronti al dialogo" ha proseguito il ministro degli Esteri russo. "Sono sicuro che l'isteria diminuirà e che l'Occidente supererà la sua frenesia". Lavrov ha anche accusato l'Occidente di considerare una "guerra nucleare". Mosca ha accolto con favore gli sforzi di mediazione del presidente francese Macron. A cui lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha fatto pressione affinché tutti gli stranieri siano evacuati il prima possibile dall'Ucraina.
Il presidente ucraino Zelensky: "Non abbiamo altro da perdere se non la nostra libertà"
Ancora toni epici per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in un nuovo video ha ragionato sul cambiamento nella tattica russa, ovvero la decisione di prendere di mira le aree civili, che dimostrerebbe che l'Ucraina è riuscita a resistere al piano di Mosca che puntava a una rapida vittoria con un assalto di terra. ''La Russia risarcirà l'Ucraina per tutti i danni provocati durante la brutale guerra voluta da Mosca'' ha proseguito il presidente ucraino e rivolgendosi direttamente alla Russia, ha dichiarato che Mosca deve imparare la parola "riparazione". E ha promesso: "Ripristineremo ogni casa, ogni strada, ogni città"
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"Qui non avrete pace, non avrete da mangiare, non avrete un momento di calma". Sono le parole del presidente ucraino, Zelensky nel messaggio diffuso alle prime ore di oggi, otto giorni dopo l'inizio dell'offensiva militare russa. Ci sarà solo, ha incalzato, una "resistenza tanto agguerrita che ricorderanno per sempre che non rinunceremo a ciò che è nostro". Dall'inizio dell'invasione, ha rivendicato, l'Ucraina ha sventato i piani che il "nemico" preparava da anni. Secondo Zelensky è basso il morale delle truppe russe e ogni giorno soldati russi vengono fatti prigionieri. "E dicono solo una cosa - ha affermato - Non sanno perché sono qui". La tesi del presidente ucraino ha trovato conferma in un video, circolato molto sui social network ucraini, che mostra un giovane soldato russo confuso e spaesato, che viene aiutato da alcune donne ucraine. Nelle immagini si vede il ragazzo in uniforme che ha accettato un tè caldo e anche la possibilità di fare una video chiamata alla sua famiglia in Russia.
Video shared on Ukrainian channels of a captured Russian soldier apparently being fed by locals. The post says he burst into tears when he was allowed to video-call his mother. So many of these troops are just teenagers, with absolutely no clue what this war is really for. pic.twitter.com/oCPUC8cKcO
La mappa dell'offensiva di Putin da Nord, Est e Sud
Le truppe di Mosca hanno conquistato Kherson nel Sud del Paese. Esplosioni a Kiev anche stanotte. Almeno tre scuole e la Cattedrale dell'Assunzione sono state colpite dagli attacchi russi a Kharkiv, seconda città dell'Ucraina. Secondo la Cnn, martedì almeno tre scuole sono stati colpite sulla base di foto e video pubblicati sui social media e verificati dalla rete. Una delle scuole si trova nel quartiere nord di Saltivka e le altre due a poco più di un chilometro di distanza nella zona industriale nella parte sudorientale della città Anche The Kyiv Independent ha riportato la notizia di almeno tre scuole colpite insieme alla Cattedrale dell'Assunzione.
Le forze separatiste filo-russe hanno continuato a lanciare attacchi mirati contro la città di Mariupol considerando che i militari ucraini finora hanno rifiutato di negoziare la resa. Le forze russe, insieme ai separatisti, sostengono di aver circondato la città costiera nel sud del Paese ma le forze armate ucraine smentiscono e fanno sapere che Mariupol resta sotto il loro controllo, dopo che i russi che "senza successo" hanno tentato di conquistarla. Lo scrive la Bbc, citando un comunicato. La città - considerata un punto chiave dagli invasori, visto che consentirebbe il collegamento tra le truppe russe che avanzano da Sud e da Est - ha subito pesanti bombardamenti.
Anche nella regione ucraina di Chernihiv, a nord di Kiev, il governatore ucraino ha denunciato un attacco aereo russo che oggi ha colpito due scuole ed edifici privati. E almeno 22 persone sono rimaste uccise, con 4 feriti. Il Kyiv Independent riferisce che c'erano solo scuole, asili nido e un ospedale nella zona.
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Mosca ha riconosciuto, per la prima volta, 500 caduti tra i suoi militari. Stando a quanto riportato dal quotidiano Kyiv Independent l'Ucraina ha invece rivendicato di aver ucciso 9.000 soldati russi, di aver distrutto 217 tank, 90 pezzi di artiglieria, 900 blindati e 42 lanciarazzi. Gli aerei abbattuti sono in totale 30.
Finora ci sarebbero almeno 2.000 vittime civili, secondo il governo ucraino. Almeno 550 quelle accertate dall'Onu, che parla di un milione di profughi in uscita dall'Ucraina.
L'Onu: almeno 550 vittime civili, ma ci sono aree inaccessibili di Nello Scavo, inviato a Ulman, Ucraina
Bombe russe sulla chiesa di Kharkiv che dipende dal patriarcato ortodosso di Mosca. Lo riferisce, in una intervista al Sir, don Gregorio Semenkov, cancelliere della diocesi cattolica di Kharkiv e parroco della cattedrale. "I russi sono entrati dentro la città. Per fortuna i nostri soldati sono riusciti a respingerli", racconta, "I combattimenti si svolgono a 30 chilometri da qui, mentre in città arrivano le bombe. È rimasta ancora tanta gente. Qui in curia arrivano molte telefonate: le persone ci stanno chiedendo aiuto, la possibilità di rifugiarsi qui. Molti sono bloccati in stazione. È arrivata anche qui la notizia che una bomba è esplosa vicino alla stazione di Kiev e sono tutti spaventati". Purtroppo, si contano le vittime. "Mercoledì - prosegue don Gregorio - hanno colpito una scuola militare e c'erano 50 ragazzi che si erano rifugiati dentro. Sono tutti morti. È stata colpita anche la chiesa ortodossa del patriarcato di Mosca. Non è stata completamente distrutta ma ha subito danni gravi".
Sempre mercoledì il vescovo cattolico e il vescovo della chiesa ortodossa ucraina sono andati nell'ufficio della polizia che è stato bombardato ed hanno dato la benedizione ai morti. Il coprifuoco qui ad Kharkiv parte dalle 3 del pomeriggio alle 6 di mattina.
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La lettera a Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie perché fermi l'offensiva di Putin
"Ti prego, Fratello, di fare appello a Vladimir Putin, affinché termini l'insensata lotta col popolo ucraino, nella quale stanno morendo persone innocenti, e la sofferenza non riguarda solo i militari, ma anche le persone civili, soprattutto donne e bambini". Lo ha scritto l'arcivescovo Stanisaw Gdecki, presidente della Conferenza Episcopale Polacca in una lettera indirizzata a Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie.
Va ricordato inoltre che dall'inizio dell'invasione russa oltre 500mila persone in fuga dall'Ucraina hanno attraversato la frontiera polacca. Lo rende noto l'Ambasciata di Polonia in Italia. Inoltre, dal 25 febbraio sono entrati in Polonia, oltre agli ucraini, cittadini di 160 paesi tra cui Uzbekistan, India, Bielorussia, Nigeria, Algeria, Marocco, Afghanistan e Pakistan.
La Corte penale internazionale dell'Aia indaga per crimini di guerra
L'Assemblea generale dell'Onu già mercoledì aveva adottato una risoluzione che deplora l'invasione russa dell'Ucraina e condanna le minacce nucleari di Mosca. Alla risoluzione hanno votato no Corea del Nord, Siria, Eritrea, Bielorussia e Russia; mentre la Cina era tra i 35 astenuti. Peraltro il governo di Pechino ha difeso la propria astensione dal voto alla risoluzione dell'Onu di condanna dell'invasione russa dell'Ucraina, lamentando una "deplorevole" assenza di consultazioni preventive tra gli Stati membri delle Nazioni Unite.
Il procuratore della Corte penale internazionale ha aperto un'indagine sulla situazione in Ucraina, dopo aver ricevuto il via libera da 39 Stati parte della Corte. L'indagine riguarderà soprattutto le violenze sui civili, cioè l'ambito principale dei cosiddetti crimini di guerra, e coprirà anche l'invasione della Crimea nel 2014. Il lavoro di raccolta delle prove "è già iniziato". Oggi è in programma anche la riunione del Consiglio dei diritti umani dell'Onu.
📢 Statement of #ICC Prosecutor #KarimAAKhanQC on the Situation in #Ukraine: Receipt of Referrals from 39
States Parties and the Opening of an Investigation. Read more ⤵️ https://t.co/drXHZxALNx
Sulle sanzioni l'Ue non arretra: oggi sarà varato il nuovo pacchetto contro la Bielorussia.
E c'è un nuovo appello del Dipartimento di Stato americano al presidente russo Putin e al governo di Mosca a "porre fine a questo bagno di sangue" immediatamente e a ritirare le truppe dall'Ucraina, riporta il Guardian.
Sono proseguite le proteste contro la guerra nella stessa Russia, con la polizia che ha arrestato una sopravvissuta all'assedio di Leningrado, la 77enne Yelena Osipova, durante una dimostrazione a San Pietroburgo. Proteste organizzate nonostante il blackout delle notizie sulla guerra imposto da Mosca, che ieri ha spinto il Dipartimento di Stato americano ad accusare la Russia di aver lanciato una "guerra totale alla libertà dei media e alla verità" bloccando le testate giornalistiche indipendenti e impedendo ai cittadini di accedere alle notizie sull'invasione.