martedì 11 giugno 2024
L'allarme: «Mosca schiererà altri 300mila soldati contro il Paese». Lo spettro di una nuova offensiva via terra su Kiev. Situazione difficile nelle regioni di Kharkiv e Donetsk
Un militare della Guardia di frontiera ucraina impegnato nella regione di Kharkiv per fermare l'offensiva russa

Un militare della Guardia di frontiera ucraina impegnato nella regione di Kharkiv per fermare l'offensiva russa - Reuters

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«Spostamenti di personale militare e di attrezzature pesanti». Il messaggio che rimbalza sui media vuole tranquillizzare Kiev e l’intera regione. Le colonne di uomini e mezzi che si muovono intorno alla capitale fino a giovedì sono «impegnate in un’esercitazione», spiega l’amministrazione locale. Ma la versione ufficiale che annuncia la prova d’addestramento non allenta la tensione e il nervosismo nella metropoli. Perché a Kiev è tornato l’incubo di una nuova invasione russa via terra. Come quella vissuta nei primi due mesi di guerra con l’assedio della città e i battaglioni russi fermati a trenta chilometri dal centro.
A riaccendere la paura è stato il presidente Volodymyr Zelensky annunciando che l’esercito di Putin aumenterà di 300mila uomini le truppe in Ucraina. Forze fresche che, secondo il ministro della Difesa, Rustem Umerov, si aggiungeranno ai «500mila soldati di Mosca già schierati» e che verranno utilizzate per «un obiettivo: aprire un nuovo fronte nel nord del Paese». Vale a dire lanciare l’offensiva su Kiev. Dichiarazioni che vanno di pari passo con gli allarmi scattati nella regione di Chernihiv, contigua all’oblast di Kiev e alla Russia. Si arriva a contare fino a quaranta attacchi al giorno nei villaggi di confine. «E crescono i gruppi del nemico a ridosso della frontiera», fa sapere Ihor Prokhorenko, colonnello del dipartimento operativo nazionale dello Stato maggiore.

Nel centro di Kiev i rottami dei carri armati russi fermati alle porte della capitale nei primi mesi di guerra

Nel centro di Kiev i rottami dei carri armati russi fermati alle porte della capitale nei primi mesi di guerra - Ansa

I segnali bellici che rimbalzano dall’Ucraina settentrione si sommano alle «situazioni complesse», come vengono definite nei dispacci militari, lungo i mille chilometri della linea di combattimento e i settecento chilometri di confine con la Russia. Un infinito campo di battaglia che si allunga da sud a nord, passando per la parte orientale. È la strategia su cui scommette il Cremlino per piegare l’esercito ucraino e strappare nuove terre: accendere nuovi focolai, costringere Kiev a spostare i reggimenti, attaccare gli angoli che restano meno presidiati. Come testimonia l’offensiva che dall’inizio di maggio si concentra su Kharkiv, la seconda città del Paese a cinquanta chilometri dalla frontiera. Migliaia i soldati stanziati per arginare l’avanzata russa nelle due direttrici attorno all’ex capitale: quelle di Vovchansk e di Lyptsi. Una terza potrebbe essere aperta nella regione di Sumy, appena sopra Kharkiv, dove la Russia ha annunciato un’invasione, fra bombardamenti e proclami di agglomerati occupati. Ma l’intelligence rassicura: «Mosca non ha gli strumenti». E l’esercito ucraino segnala una controffensiva “locale” per riprendersi gli insediamenti caduti.

La distruzione della cittadina di Vovchansk al centro della nuova offensiva russa nella regione di Kharkiv

La distruzione della cittadina di Vovchansk al centro della nuova offensiva russa nella regione di Kharkiv - Reuters

La battaglia di Kharkiv ha permesso al Cremlino di rilanciare le incursioni a Kupiansk, località strategica al centro di mesi di scontri nell’ultimo lembo della regione che fa da cerniera con la Russia e il Donbass. Due villaggi sono stati appena persi da Kiev. Il sogno russo è completare la conquista dell’oblast di Lugansk, sostengono gli 007. E fare della cittadina la quarta direttrice verso Kharkiv che così verrebbe stretta in una morsa. Non è un caso che il nuovo capo di Stato maggiore ucraino, Oleksandr Syrsky, ritenga «particolarmente difficile» il quadro nell’intera regione orientale.

Le truppe ucraine impegnare a fermare l'esercito russo nella regione di Donetsk

Le truppe ucraine impegnare a fermare l'esercito russo nella regione di Donetsk - Reuters

Un’escalation che nella logica di Putin vuole accelerare il “pericolo collasso” del Paese invaso. Lo prova ciò che accade nell’oblast di Donetsk, «occupata al 60%» dichiarano le autorità filorusse. Oggi è il punto più critico per Zelensky. Gli attacchi si sono intensificati per mettere le mani sulle ultime due grandi città rimaste sotto il controllo ucraino: Kramatorsk e Pokrovsk. «Sono stati 2.300 i raid russi in 24 ore nella regione», comunica l’amministrazione militare. Il maggior numero nel distretto di Pokrovsk dove, ammettono i vertici delle forze armate, la situazione è in bilico: le «truppe russe avanzano» espropriando insediamenti e bombardando a tappeto. Invece, per raggiungere Kramatorsk, è arrivato da Putin l’ordine di impossessarsi «a ogni costo» di Chasiv Yar, il villaggio-vedetta sulla collina rasa al suolo che, se venisse conquistata, aprirebbe la strada verso la città. Kiev ne è consapevole quando riferisce che i militari ucraini resistono nonostante «le ostilità siano sempre più elevate».

Un villaggio bombardato dai russi nella regione di Donetsk, nell'est dell'Ucraina

Un villaggio bombardato dai russi nella regione di Donetsk, nell'est dell'Ucraina - Reuters

Bombe teleguidate, droni-kamikaze e colpi d’artiglieria segnano il quotidiano lungo il fronte a Zaporizhzhia, nel sud del Paese. La linea del fuoco resta a cinquanta chilometri dal capoluogo ma «i bombardamenti hanno avuto un’impennata nell’ultimo mese: da 200 a 400 al giorno», avverte il capo dell’amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov.

La cittadina di Orikhiv lungo la linea di combattimento nella regione di Zaporizhzhia

La cittadina di Orikhiv lungo la linea di combattimento nella regione di Zaporizhzhia - Ansa

E, dopo la capitolazione del villaggio conteso di Robotine che Mosca ha rioccupato a maggio, l’attenzione si concentra di Orikhiv, la città fantasma dove le truppe di Kiev «respingono anche quindici attacchi» in poche ore. Il tutto mentre un aereo militare ucraino colpisce per la prima volta un bersaglio all’interno della Russia distruggendo una «base di comando» nel territorio di Belgorod, accanto alla regione di Kharkiv.

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