Due delle 4 copertine del Time (Ansa)
Giornalisti finiti nel mirino di regimi autoritari, tra i quali l'editorialista saudita Jamal Khashoggi, sono stati nominati «persona dell'anno» dal settimanale americano Time.
Ai «guardiani» sono dedicate quattro copertine. La prima è per Khashoggi, cronista del Washington Post ucciso nel consolato di Riad a Istanbul a ottobre. La seconda è per i cinque giornalisti di Capital Gazette, il quotidiano del Maryland, uccisi nel corso di un assalto alla loro redazione. La terza è per Wa Lone e Kyaw Soe Oo, dell'agenzia di stampa Reuters, condannati a sette anni di carcere in Myanmar per la loro inchiesta sulle violenze subite dalla minoranza Rohingya. L'ultima è per Maria Ressa, responsabile del sito di informazione Rappler, preso di mira dal presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte.
«Per avere assunto grandi rischi nel perseguire verità più grandi, per l'imperfetta ma essenziale ricerca dei fatti, per aver fatto sentire la propria voce e aver detto la propria - si legge nella motivazione della scelta - i "guardiani" Jamal Khashoggi, la Capital Gazette, Maria Ressa, Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono persona dell'anno di Time».
È la prima volta che dei giornalisti vengono scelti come persona dell'anno dal magazine, che assegna questo titolo dal 1927. Inoltre, è la prima volta che una persona morta viene scelta come personalità più significativa dell'anno in corso. Ed è la seconda volta consecutiva che il Time sceglie un gruppo e non una sola persona. Nel 2017 aveva scelto le persone che hanno rotto il silenzio contro le molestie sessuali con il movimento #MeToo, scatenando una serie di accuse contro gli uomini di potere nel mondo.