Marco Confortola nella foto sul suo profilo Facebook.Dhaulagiri. L'alpinista Marco Confortola, invece, è bloccato al campo base del Dhaulagiri a quota 4750 metri. "Ero in tenda quando tutto ha cominciato a muoversi. Ho subito pensato 'speriamo che questa scossa non sia arrivata a Katmandu perché sarebbe un disastro'. Tengo duro fino a quando ha senso ma il bene più prezioso e la vita quindi quando non ha più senso si torna a casa", ha affermato questa mattina in una intervista accennando anche alle notizie che gli erano giunte di alcuni dispersi al campo base dell'Everest. Nel pomeriggio Confortola, molto noto nel mondo dell'alpinismo italiano per la sua esperienza, ha scritto su Facebook: "Amici, cambiano le priorità, adesso il vero obiettivo è capire come scendere da qui e non più salire. Non sappiamo cosa ci aspetta nei villaggi sottostanti. Abbiamo sufficiente cibo per rimanere al campo base per non distogliere l'uso degli elicotteri impegnati in situazioni ben peggiori della nostra. Abbiamo appreso la notizia dei tanti morti e dei feriti che sono stati coinvolti in tutto il Nepal, rivolgiamo una preghiera a tutti loro. Adesso con calma cercheremo di capire come comportarci e come poter scendere.
So che il disastro è anche all'Everest e un pensiero va anche ai molti amici che si trovano li". Confortola, 38 anni, valtellinese, è stato protagonista di una scalata estrema nel 2008, quando è tornato vivo dal K2 in quella
che è stata una delle più grandi tragedie della montagna con
undici vittime. In quell'occasione ha subito l' amputazione di tutte le dita dei piedi a causa dei
gravi congelamenti.
Sono Marco Zaffaroni, Roberto Boscato e Marco Confortola (FOTO). Zaffaroni ha costruito un ospedale in Nepal. Confortola è sopravvissuto a una spedizione tragica sul K2. I loro messaggi su Facebook: «Priorità è scendere da qui» A.Guglielmino
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