giovedì 29 dicembre 2011
​Un operatore occidentale di Medici Senza Frontere è stato ucciso a Mogadiscio. Ad aprire il fuoco un ex dipendente somalo da poco licenziato. Un altro operatore è rimasto gravemente ferito.
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Un uomo armato ha aperto oggi il fuoco contro due operatori umanitari che lavoravano a Mogadiscio per conto dell'associazione Medici Senza Frontiere, uccidendone uno e ferendo gravemente il secondo. L'attacco è avvenuto presso la sede di MSF nella capitale della Somalia e in un primo tempo era stata diffusa la notizia che entrambi i volontari erano morti.L'associazione ha confermato in una nota l'attacco. A  perdere la vita sarebbe stato un "occidentale"d'imprecisata nazionalità, mentre lesioni ha riportato un cittadino indonesiano. Ad aggredirli, a detta di testimoni in seguito a una violenta lite, sarebbe stata una guardia di sicurezza che lavorava per la stessa Ong.

Si tratta soltanto dell'ultimo attacco in ordine di tempo contro gli enti assistenziali in Somalia, dove le loro attività sono state in larga misura bandite dai miliziani ultra-islamici di Imaarah Islamiyà, già al-Shebaab al-Mujaheddin, testa di ponte di al-Qaeda nel Corno d'Africa. Venerdì scorso nella regione centrale di Hiiraana, a una trentina di chilometri dalla frontiera con l'Etiopia, erano stati assassinati tre cooperanti locali, due dei quali dipendenti del Pam, il Programma Alimentare Mondiale.

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