venerdì 9 agosto 2013
​​Il gesuita padre Paolo Dall'Oglio, scomparso da Raqqa in Siria il 28 luglio, avrebbe mandato nei giorni scorsi un Sms a un attivista dell'opposizione siriana. Ne messaggio il religioso avrebbe confermato di «essere ancora presso lo "Stato Islamico dell'Iraq e del Levante" per discutere la questione dei due vescovi rapiti nella Siria settentrionale».​
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Il gesuita padre Paolo Dall'Oglio, scomparso da Raqqa in Siria il 28 luglio, avrebbe mandato nei giorni scorsi un messaggio via cellulare a un attivista dell'opposizione al regime del presidente siriano Bashar al-Assad. Nell'sms il religioso avrebbe confermato di «essere ancora presso lo "Stato Islamico dell'Iraq e del Levante" per discutere la questione dei due vescovi rapiti nella Siria settentrionale».La notizia è stata diramata da Aki-Adnkronos International che dichiara di averla attinta da fonti dell'opposizione del regime di Damasco al confine turco-siriano. I due vescovi a cui si fa riferimento sono il siro-ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e il greco-ortodosso Boulos al-Yazigi, entrambi di Aleppo. Il loro rapimento, mai rivendicato, risale allo scorso 22 aprile. Sulla sorte del gesuita italiano il ministro degli Esteri Emma Bonino aveva parlato stamani di «molte voci che si accavallano tra gruppi in guerra tra di loro» che combattono anche attraverso «comunicati e notizie» difficilmente verificabili. Sul gesuita «brancoliamo abbastanza nel buio», ha sintetizzato il ministro degli Esteri, Emma Bonino. I servizi segreti italiani non escludono che Dall'Oglio sia in mano ai jihadisti dell'"Emirato di Tel Abiad", una cellula locale appartenente al cosiddetto 'Stato Islamico dell'Iraq e del Levantè legato alla galassia di al-Qaeda.​​
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