mercoledì 15 maggio 2024
L’uomo ha mirato direttamente al premier, colpendolo con tre spari, due al braccio e uno all'addome. La condanna delle autorità internazionali
Agenti della sicurezza trasferiscono il premier Fico in auto dopo la sparatoria

Agenti della sicurezza trasferiscono il premier Fico in auto dopo la sparatoria - Reuters

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Il primo ministro slovacco Robert Fico è stato ferito ferito gravemente in una sparatoria nella città di Handlova, vicino Bratislava. Si sarebbe trattato di un tentato assassinio. L’uomo ha, infatti, mirato direttamente al premier, colpendolo con tre spari, due al braccio e uno all'addome, e avrebbe gridato «Robert, vieni qui!». L’aggressore è stato arrestato: i media slovacchi lo hanno identificato in Juraj Chintula, uno scrittore slovacco di 71 anni che vive nella città di Levice e sostenitore del partito d'opposizione "Slovacchia progressista". Contro l'uomo è stato avviato un procedimento penale per tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione. Le sue prime parole sono state: "L'ho fatto perché sono in disaccordo con le politiche del governo".

Il premier è stato trasferito nell'ospedale di Banská Bystrica in elicottero. Le sue condizioni sono apparse molto gravi, tanto che è stato giudicato "tra la vita e la morte". Fico è stato operato a lungo, e in serata al termine dell'intervento le autorità sanitarie hanno fatto sapere che è vigile e in condizioni stabili.

La sparatoria è avvenuta nel centro culturale della città, al termine di una riunione del governo. L'area è subito stata evacuata. La presidente della Slovacchia Zuzana Čaputová ha condannato l'attacco contro il premier e ha dichiarato: «Sono scioccata. Auguro a Roberto Fico tanta forza in questo momento critico per riprendersi dall'attacco».

Sessant'anni a settembre, Robert Fico è tornato al governo il 25 ottobre scorso, dopo essere già stato premier due volte, dal luglio del 2006 al luglio del 2010 e poi dall'aprile del 2012 al marzo del 2018. All'epoca era stato costretto a dimettersi dopo le proteste innescate dall'assassinio del giornalista autore di inchieste sulla corruzione del partito al potere, Jan Kuciak e della sua compagna. Filorusso, leader del Partito socialdemocratico Smer - che alle elezioni del 30 settembre scorso aveva ottenuto il 22,9% dei voti - Fico aveva annunciato già all'inizio dell'anno lo stop al'invio di armi all'Ucraina mentre insiste per la revoca delle sanzioni Ue contro Mosca e per l'avvio di negoziati di pace. Il premier è a capo di un governo di coalizione formato dallo Smer-Sd, da Hlas-Sd di Peter Pellegrini e dal Partito nazionale slovacco (Sns), formazione di estrema destra.

Subito è arrivato il commento del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin: «Siamo veramente preoccupati per quanto sta succedendo, ormai sembra che non ci sia più nessun limite. Naturalmente tutto questo aumenta la violenza. I rapporti sono sempre più violenti e ci sono meno speranze di costruire rapporti sereni e di pace". Molte le reazioni di sconcerto anche dal mondo della politica. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha scritto su X: «Condanno fermamente il vile attacco al primo ministro Robert Fico. Tali atti di violenza non trovano posto nella nostra società e minano la democrazia, il nostro bene comune più prezioso. I miei pensieri vanno al Primo Ministro Fico e alla sua famiglia». Viktor Orban ha commentano: «Sono rimasto profondamente scioccato dall'atroce attacco contro il mio amico, il primo ministro Robert Fico, - ha scritto il primo ministro ungherese. Preghiamo per la sua salute e per una rapida guarigione! Dio benedica lui e il suo Paese!». Parole di solidarietà anche dalla presidente Giorgia Meloni: «Tutti i miei pensieri sono per lui, la sua famiglia e l'amico popolo slovacco. Anche a nome del Governo italiano desidero esprimere la più ferma condanna di ogni forma di violenza e attacco ai principi cardine della democrazia e delle libertà». Tra gli altri, hanno testimoniato la loro vicinanza anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il premier britannico Rishi Sunak.

Il più recente caso di un attentato che ha portato alla morte di un premier europeo è stato il 12 marzo 2003. Il primo ministro serbo Zoran Đinđić stava scendendo dalla propria autovettura nel cortile del parlamento serbo a Belgrado quando venne assassinato dal cecchino Zvezdan Jovanović appostato nel palazzo di fronte. Mentre l'unico assassinio di un premier di un Paese dell'Unione europea (non ancora all'epoca dei fatti) è quello dello svedese Olof Palme nel 1986.

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