giovedì 2 gennaio 2014
Monsignor Marcelo Sá​nchez Sorondo: necessario un cessate il fuoco «per rendere possibile l'aiuto umanitario», e «la cessazione della persecuzione contro i cristiani e dunque del cosiddetto "martirio interreligioso"».
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Il cessate il fuoco "per rendere possibile l'aiuto umanitario, per creare corridoi umanitari che al momento non ci sono", e "la cessazione della persecuzione contro i cristiani e dunque del cosiddetto 'martirio interreligiosò". Sono le proposte per il futuro della Siria di cui si discuterà in Vaticano il prossimo 13 gennaio nell'incontro "Siria, si può restare indifferenti?", secondo quanto annuncia mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, l'organismo che promuove il workshop con partecipanti come l'ex premier britannico Tony Blair e il Nobel per la Pace egiziano Mohammed El Baradei.    "L'ideale sarebbe di promuovere la creazione di un'eventuale autorità transitoria al fine di organizzare delle elezioni - dice Sorondo a Radio Vaticana -. Loro hanno una Costituzione, ma la devono rispettare! E allo stesso tempo vogliamo contrastare la tratta delle persone, la prostituzione: temi cari al Papa insieme con quello della globalizzazione dell'indifferenza. Queste sono un pò le nostre proposte ideali".    Per il cancelliere della Pontificia Accademia l'incontro è in linea "con l'impegno dimostrato dal Papa: ricordo il suo digiuno nel momento in cui la situazione era drammatica e la sua lettera al presidente Putin, allora presidente del G20, nella quale si chiedeva ai governi interessati di riconsiderare il tema del bombardamento... un gesto che - come sappiamo - ha ottenuto l'effetto desiderato. Adesso ci sarà un prossimo incontro, Ginevra 2. Quindi, vogliamo promuovere un evento per studiare un pò le soluzioni e offrire al Papa qualche elemento in più". E a proposito delle possibilità di Ginevra 2 di trovare un'intesa per la Siria, mons. Sorondo sottolinea che "se si fa l'incontro è perché qualche possibilità c'è! Speriamo bene. È molto difficile, ma penso che - così come abbiamo evitato le bombe - qualcosa in questo incontro si potrà ottenere, almeno spero nella creazione di corridoi umanitari". ​
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