La principessa Latifa in una foto di un anno fa - Ansa
Le Nazioni Unite hanno dichiarato che solleveranno il caso della detenzione della principessa Latifa, la figlia del sovrano di Dubai, presso le autorità degli Emirati Arabi Uniti. Lo riferisce la Bbc. L'ufficio dell'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani ha fatto sapere che interpellerà gli Emirati Arabi Uniti. Un portavoce ha detto che potrebbe essere avviata un'indagine una volta che i video della principessa Latifa saranno stati analizzati.
I video della principessa Latifa: io, prigioniera di mio padre
La principessa Latifa, figlia dell'emiro di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, lancia un nuovo appello sulle condizioni in cui la costringe a stare da anni suo padre, uno degli uomini più ricchi del pianeta. E lo fa tramite una serie di video girati con uno smartphone di nascosto e fatti arrivare al programma Panorama della tv britannica Bbc. (QUI IL VIDEO)
"Mi trovo in una villa e questa casa è stata trasformata in una prigione, tutte le finestre sono sbarrate, non le posso aprire, ci sono cinque agenti di polizia fuori dall'abitazione e due al suo interno", le parole della 35enne sceicca, che dice di essersi rinchiusa in bagno per registrare i suoi messaggi di sos, l'unico luogo in cui può farlo senza essere scoperta.
In un'altra registrazione, pubblicata online sul sito di news della Bbc, la figlia del primo matrimonio dell'emiro, e protagonista anni fa d'un rocambolesco tentativo di fuga via mare finito con la cattura da parte delle unità di commando inviate dal padre fino al largo delle coste indiane, lancia l'accusa di essere stata perfino "drogata" in quell'occasione, per essere poi ricondotta nella sua prigione dorata. Nell'ultimo video appare ancora più angosciata: "Non so proprio cosa vogliano fare di me - aggiunge - la situazione peggiora di giorno in giorno, sono proprio stanca di tutto questo".
L'invio di messaggi si è poi interrotto e alcuni amici della principessa hanno consegnato i video all'emittente e chiesto l'intervento delle Nazioni Unite. Da tempo le autorità degli Emirati affermano invece che Latifa si trova al sicuro presso la sua famiglia. Era anche stata messa in giro la voce di un suo disturbo bipolare, che si è poi rivelata falsa.
Diversi personaggi pubblici hanno preso a cuore la sorte della principessa prigioniera. Come l'ex alto commissario Onu ed ex presidente irlandese, Mary Robinson, che aveva descritto Latifa come una "giovane donna turbata" dopo averla incontrata nel 2018 e ora dice di essere stata "orribilmente ingannata" dalla famiglia dell'emiro. Ha chiesto un'azione internazionale per stabilire le condizioni attuali e il luogo in cui si trova esattamente la 35enne, che ha tentato la fuga ben due volte senza riuscirci: da adolescente nel 2002 e poi nel 2018. Questo è solo l'ultimo dei problemi per il potente emiro di Dubai, che conta però su alleanze e interessi con l'Occidente.
Nei mesi scorsi Mohammed al Maktoum è stato sconfitto di fronte alla giustizia britannica al termine di una clamorosa causa di divorzio intentata contro di lui da una delle sue consorti, Haya bint Hussein, sorella del re di Giordania, in grado di fuggire - a differenza di Latifa - alla ricerca della libertà e di trovare poi rifugio a Londra. Proprio dal verdetto erano emersi abusi e torture perpetrati contro due sue figlie, per l'appunto Latifa e Shamsa, che nel 2000 aveva provato, a sua volta, a scappare dal padre quando era in Inghilterra. Ma anche lei era stata riportata a casa con la forza. La triste sorte che accomuna le principesse sfortunate nella dinastia al Maktoum.