sabato 9 marzo 2024
Il discusso leader del Partito del popolo pachistano, già finito in cella per corruzione, ha ricevuto 411 consensi dal Parlamento Mentre avversario Mehmood Khan Achakzai si è fermato a 181
Asif Ali Zardari, 68 anni, sul podio delle Nazioni Unite con il ritratto della moglie Benazir Bhutto assassinata nel 2007

Asif Ali Zardari, 68 anni, sul podio delle Nazioni Unite con il ritratto della moglie Benazir Bhutto assassinata nel 2007 - Ansa

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Asif Ali Zardari, tra i leader del Partito del popolo pachistano, è stato eletto 14mo presidente della Repubblica islamica del Pakistan. Al suo secondo mandato dopo quello dal 2008 al 2013, il 68enne Zardari è arrivato ottenendo 411 voti dei delegati dell’Assemblea nazionale e delle quattro assemblee provinciali contro i 181 del suo rivale Mahmood Khan Achakzai, designato di una coalizione di gruppi islamisti sunniti e dall'ex premier Khan.

Il Partito del popolo pachistano, fondato da Zulfikar Ali Bhutto nel 1967 e guidato dopo la sua esecuzione sotto un regime militare dalla figlia Benazir Bhutto fino alla sua uccisione nel dicembre 2007, è arrivato terzo nelle elezioni dell’8 febbraio, pagando ancora una volta non soltanto la fama di elitarismo e corruzione, ma anche la partecipazione al “golpe” parlamentare che nell’aprile 2022 – garantendogli la condivisione del potere ad interim – ha costretto alle dimissioni un premier popolare come Imran Khan e poi contribuito alla sua persecuzione che gli è costata l’incarcerazione che dura tutt’ora. Dopo le elezioni, pur di evitare che il partito di Khan, il Pakistan Tehreek-i-Insaf, tornasse al potere, il Ppp ha accettato di governare in coalizione con il suo un tempo arci-nemico, la Lega musulmana per la fazione fondata e oggi ancora indirizzata da Nawaz Sharif. Proprio il fratello di Sharif, Shahbaz Sharif, guida il nuovo governo in carica.

Una figura popolare, passata dal grande business alla politica, pregiudicata e controversa, quella di Zardari, in passato condannato e incarcerato 11 anni per corruzione e successivamente rientrato nella politica attiva sempre nel Partito del popolo pachistano in tandem con il figlio Bhilawal, presidente del partito.



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