Come nulla fosse accaduto: folla sulla spiaggia di Scheveningen nei Paesi Bassi - Ansa
L'Olanda ha sconfitto il coronavirus o i dati ufficiali comunicati non vengono aggiornati? Da circa quindici giorni sono nettamente diminuiti i ricoveri in ospedale: adesso sono 11.627. Il 17 maggio i deceduti accertati sono stati 10. Nei giorni seguenti sono diventati 14, 21, 33 e 27 ieri. Solo facendo più tamponi si potrebbe far maggior chiarezza sulla situazione: pertanto il premier Mark Rutte, insieme al ministro della sanità Hugo de Jonge, ha annunciato che dal primo giugno tutti coloro che manifesteranno sintomi riferibili ad un contagio da coronavirus potranno sottoporsi ai tamponi di verifica.
Dall’inizio dell’epidemia, il 27 febbraio, con il primo paziente malato, i contagiati (testati) sono saliti da 38 (il 2 marzo) a 44.700. Attualmente i morti sono 5.775. Il numero dei guariti non viene mai divulgato. Da tempo medici di famiglia e istituti di ricerca avevano segnalato che i decessi erano raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno passato; tuttavia la causa principale non poteva essere ufficialmente attribuita al Covid–19 in quanto non erano stati sottoposti ai tamponi.
«Abbiamo superato il picco» ha detto il premier, «ma il virus è ancora fra di noi e forse ci resterà parecchio; con più test saremo in grado di tracciare un data base, una mappa per tenerlo sotto controllo, in ogni regione. Inoltre dal primo giugno potranno riaprire tutti i locali pubblici chiusi a metà marzo, quando sono cominciate le prime misure restrittive, escluso le palestre. Obbligatorie le mascherine ma solo sui mezzi pubblici. Per questa fase chiedo la collaborazione dei giovani. Voi siete il nostro futuro. Conto sul vostro senso di responsabilità; fate una rivoluzione, aiutateci con progetti, consigli, idee».
Rutte ha più volte sottolineato la necessità di pensare all’economia del suo Paese, troppo rigido e severo nei confronti dell’Italia e delle nazioni europee più colpite dall’epidemia, che secondo lui «dovrebbero fare altrettanto, imparando a risparmiare, a non fare debiti, a non pesare sull’Ue».
L’Olanda si è arricchita anche attraverso il commercio degli allevamenti, spesso incontrollati, di suini, bovini, ovini, pollame, a volte colpiti da ogni sorta di virus. Si sta ancora indagando sul contagio avvenuto in due allevamenti di visoni per scoprire se si è trattato di una trasmissione da animale a essere umano, come «si presume», o viceversa.