I guerriglieri islamisti
combattenti di Boko Haram hanno fatto l'ennesima strage in diversi villaggi del nordest della Nigeria. In tutto i morti sarebbero oltre cento. Lo riferiscono testimoni oculari.
Il primo attacco è avvenuto la scorsa notte a Fatawe, nello stato di
Borno, dove un centinaio di fondamentalisti islamici hanno
ammassato i residenti del villaggio, per poi iniziare a sgozzare
gli uomini, con la folla terrorizzata che ha cercato di fuggire
dal teatro del massacro.
"Hanno ucciso decine di persone, ma non
posso dare ancora una cifra precisa perché dobbiamo tornare e
contare i cadaveri", ha dichiarato Amodu Kadir, rifugiato nel
villaggio di Mubi, nel vicino stato di Adamawa.
"Gli aggressori, che non abbiamo alcun dubbio fossero
combattenti di Boko Haram, sono arrivati nel villaggio verso le
22.30 e hanno radunato tutti, anche donne e bambini", ha
proseguito, "hanno sparato vari colpi di avvertimento in aria,
prima di cominciare a legare le mani degli uomini adulti dietro
la schiena e massacrarli.
I residenti del villaggio avrebbero
ignorato i consigli dell'esercito nigeriano di spostarsi a Gwoza,
a otto chilometri di distanza, una città sottratta agli islamisti
a marzo. Boko Haram aveva conquistato Gwoza nel luglio 2014 e vi
aveva stabilito il quartier generale del suo califfato.
Nei pressi di Konduga, città a 35 chilometri da Maiduguri, capitale dello Stato del Borno, molte persone sono annegate nel tentativo di sfuggire all'assalto dei terroristi attraverso il fiume Gadabul. Un numero imprecisato di donne e bambini sono stati rapiti.
"Gli attacchi sono iniziati verso le 7.30 costringendo tutti a fuggire", ha detto un residente. "La maggior parte sono annegati nel fiume, mentre alcuni altri sono stati uccisi da Boko Haram".
Il gruppo terrorista nigeriano di Boko Haram, che mira a stabilire uno Stato con la sua rigorosa interpretazione della legge islamica, ha ucciso migliaia di persone dal 2009 in attacchi simili.