I muli-robot sperimentati dall'esercito francese
Ricordate il 'Big Dog', il mulo robotico immaginato da Boston Dynamics? Spalancava nuovi orizzonti alla guerra terrestre. Ma aveva molti limiti e non ebbe successo. Troppo rumoroso, si disse. Come abbiano fatto gli ingegneri francesi a battere tutti sul tempo resta un mistero. La corsa ai robot da combattimento assomiglia ormai a una gara per il primato tecnologico. E la Francia primeggia nella robotica 'tranquilla'.
L'ha ribadito con forza Florence Parly, ministro della Difesa d'Oltralpe. Nella guerra del Sahel, Parigi prova i combattimenti del futuro, per trarne lezioni operative. Sta per spedire in teatro muli di fanteria meccanici, robot elettrici silenti che alleggeriscono il fardello del combattente. Automi che possono camminare sulla sabbia, valicare ostacoli e rendere più spedite e imprevedibili le azioni dei fanti e delle forze speciali. I muli del Sahel avrebbero un'intelligenza artificiale. Riconoscerebbero alcuni comandi vocali. Senz'altro seguono fedelmente le unità di assegnazione. Sono autonomi per un centinaio di chilometri e trasportano un carico di almeno 500 chilogrammi, coprendo la distanza in 72 ore circa.
Caricano sul 'dorso' sacchi, munizioni, viveri, acqua, pile e batterie. Dovrebbero fornire elettricità per ricaricare gli apparati elettronici dei soldati e illuminare i bivacchi, nelle soste notturne. Scatenando le ire dei nostalgici degli animali veri impiegati a fianco all'uomo in montagna. Non è chiaro come si chiamino, né quali capacità precise abbiano. Ma dovrebbero essere imponenti. Sono stati provati una quindicina di giorni fa al poligono di addestramento alla guerra urbana di Suippes. Ora sono pronti ad essere imbarcati su un cargo e spediti in Mali.
L'idea è quella di emulare gli animali viventi, capace di passare dappertutto, di beffarsi degli ostacoli, di inerpicarsi in sentieri stretti e di saper stare in equilibrio, nutrendosi in autonomia a bordo sentiero. Oggi è il mulo-robot a fare la storia della guerra di fanteria. Anche gli estoni a Gao, fulcro delle operazioni in Mali, hanno un robot armato, il Themis. Tecnologie che stridono con le armi dei jihadisti, per lo più veicoli-bomba e ordigni esplosivi artigianali.