venerdì 9 agosto 2024
I droni di Kiev incendiano l’aeroporto militare di Lipeck, a 200 chilometri dal confine. La Russia invia rinforzi e con un razzo colpisce la città di Kostyantynivka: è strage di civili
I pompieri recuperano il corpodi una vittima nel super-mercato colpitodai russi a Kostyantynivka

I pompieri recuperano il corpodi una vittima nel super-mercato colpitodai russi a Kostyantynivka - Ansa

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Adesso a Kursk è «emergenza federale». La Difesa russa assicura di continuare a «respingere» l’incursione degli ucraini, ma alza il livello di allerta. Mentre si attende l’arrivo dei rinforzi a Kursk, le bombe di Kiev colpiscono duro pure nella regione di Lipeck, territorio non più frontaliero. Danneggiati dai droni un aeroporto militare e una centrale eletttrica a 200 chilometri dal confine, mentre un raid di Mosca centra un supermercato a Kostyantynivka, nel Donetsk, provocando una strage di civili: 14 i morti. Aperto il nuovo fronte in Russia, prosegue dunque lo stillicidio di violenza pure in quelli ucraini: una estenuante guerra di posizione che sinora non sembra trovare una possibile soluzione. E i future sul gas, alla borsa di Amsterdam, hanno chiuso a 40 euro al Megawattora, ai massimi da otto mesi.

Una giornata che si era aperta in Russia con una pioggia di droni ucraini sulle regioni di Belgorod, Kursk e Lipetsk o nell'annessa penisola di Crimea: 75 quelli abbattuti, mentre sono 27 i droni di Mosca intercettati sul territorio ucraino. Nel mirino le infrastrutture nei territori russi: a Lipetsk dopo l’incendio di una base aerea, viene ordinata l’evacuazione di quattro villaggi. Bloccato il trasporto pubblico e interrotta pure l’energia elettrica dopo il danneggiamento di una centrale elettrica. Un’azione rivendicata dall’esercito ucraino che durante l’attacco «riuscito» all’aeroporto militare di Lipetsk, afferma in un comunicato di aver colpito magazzini con bombe aeree guidate oltre a diverse strutture nelle vicinanze dell’aerodromo.

Un affondo per cui da Mosca si stanno preparando adeguate contromisure: l’esercito russo ha annunciato che sta dispiegando più truppe e munizioni. Con le colonne di carri armati sono in arrivo sistemi missilistici e pezzi di artiglieria trainati. Intanto Vladimir Putin ha convocato una riunione dei membri permanente del Consiglio di Sicurezza della Federazione per un “focus” sul terrorismo. Ma la prima risposta, sul terreno ucraino, è stato l’attacco al supermercato Kostyantynivka, nel Donetsk: sono almeno 14 i morti nell'attacco compiuto con un missile Kh-38. Per Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky, l’attacco al supermercato di Kostyantynivka «è un altro atto di terrore russo».

Sempre ieri le forze russe hanno respinto il tentativo di sbarco da parte di un gruppo di sabotaggio della Marina ucraina a Capo Kinburn, nella regione di Kherson: 16 sabotatori a bordo di due motoscafi e protetti da altre due imbarcazioni hanno tentato di sbarcare sulla riva ma sono finiti su un campo minato e sono poi finiti sotto il fuoco dei russi.

La nuova offensiva a Kursk potrebbe avere pure delle ricadute a livello energetico. Il colosso energetico russo Gazprom ha infatti affermato ieri che gli avvenimenti nel distretto di Sudzha, dove ha sede un importante gasdotto, hanno già portato a un forte aumento dei prezzi del gas naturale e liquefatto in Europa. Un fattore importante per spiegare l’aumento dei prezzi, secondo Gazprom, potrebbe essere anche la manutenzione programmata degli impianti dell’industria norvegese del gas che in questa situazione potrebbe subire ritardi.

Giovedì Gazprom aveva già annunciato un calo del transito di gas a causa della conquista della stazione di Sudzha da parte delle forze ucraine. Per Sudzha - che si trova a soli 500 metri dal confine ed e' l'unica rotta operativa per la fornitura di gas russo all'Europa attraverso l'Ucraina - passa il gasdotto Urengoy - Pomary - Uzhgorod. Si tratta del punto di frontiera per il gas proveniente dalla Federazione russa che entra, poi, nel sistema di gasdotti ucraino e poi nel territorio della Slovacchia, da dove viene inviato verso la Repubblica Ceca e l'Austria. Nel 2023, attraverso Sudzha è stata pompata quasi la metà di tutte le esportazioni di gas russo verso l’Europa. La perdita di controllo sulla “frontiera del gas” potrebbe diventare motivo per sospendere le forniture di gas da parte di Gazprom.

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