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La Cina ha inviato missili in Serbia. Nel fine settimana sei velivoli militari da trasporto Y-20 dell'aeronautica cinese sono sbarcati all'areoporto Nikola Tesla di Belgrado, consegnando il sistema missilistico terra-aria HQ-22 che la Serbia aveva ordinato nel 2019. I sei Y-20 hanno sorvolato lo spazio aereo di Bulgaria e Turchia, due Paesi Nato, e si sono mossi tutti insieme in un unico viaggio. Malgrado i segnali di Pechino però il portavoce del ministero degli esteri cinese Zhao Lijian ha ribadito che "l'invio di missili in Serbia rientra in un progetto di cooperazione che non ha nulla a che vedere con la situazione attuale in Ucraina".
La Cina si è dunque affrettata a ribadire che la consegna era stata programmata già in precedenza e che in ogni caso "i progetti di cooperazione Cina-Serbia non sono rivolti a terzi" nonostante i timori di carattere geopolitico su un ulteriore rafforzamento dei rapporti tra Serbia, Cina e Russia. Dal 2008 i tre Paesi non hanno ancora riconosciuto l'indipendenza del Kosovo e il presidente serbo Aleksandar Vucic, pur votando contro l'aggressione russa all'Ucraina, non ha deciso di sostenere le sanzioni contro la Federazione russa.
Tra martedì e mercoledì Vucic intende presentare il nuovo sistema missilistico definito "un gioiello", malgrado gli Stati Uniti nel 2020 avessero messo in guardia la Serbia sull'acquisto dei missili HQ-22 sostenendo che se Belgrado avesse voluto aderire all'Unione europea o ad altra coalizione avrebbe dovuto allineare l'equipaggiamento militare agli standard occidentali. La Serbia è l'unico paese europeo a essere dotato di questi sistemi missilistici cinesi.