Sidra, antico libro sacro di preghiere dalla Chiesa siro-cattolica, salvato dalla devastazione del Daesh e rimesso a nuovo da un'eccezionale lavoro di recupero e restauro, è stato mostrato a Papa Francesco poco prima dell'udienza generale nella Biblioteca apostolica vaticana. A mostrare il manoscritto è stata una piccola delegazione composta da Ivana Borsotto, presidente della Focsiv, da monsignor Luigi Bressan, rappresentante della Cei presso Focsiv, e Lucilla Nuccitelli, dell'Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (Icpal). Sidra, libro sacro in lingua aramaica del XIV – XV secolo, contiene le preghiere liturgiche da Paqua alla festa della Santa Croce, ed era stato con uno stratagemma portato da Qaraqosh - nel cuore della Piana di Ninive - ad Erbil da alcuni sacerdoti per sottrarlo alla furia iconoclasta degli uomini del Califfato islamico. Un "Libro profugo", simbolo del "genocidio culturale" subito dalle popolazioni della Piana di Ninive e di Mosul.
Il manoscritto, molto deteriorato, giaceva in una scaffalatura di fortuna nella sede provvisoria del vescovo siro cattolico Yohanna Butros Mouche. Venne ritrovato nel 2017 dai giornalisti Laura Aprati e Marco Bova - ad Erbil per realizzare un documentarrio, e successivamente consegnato dall'arcivescovo Mouche, nelle mani dei volontari Focsiv.
Grazie all'impegno diretto dell’allora Ministro delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e di Giulia Silvia Ghia, presidente di Verderame progetto cultura, il manoscritto giunse in Italia per essere restaurato gratuitamente dall'Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro. Dopo aver mostrato Sidra a papa Francesco, il progetto di Focsiv è di riconsegnare il l'antico libro alla comunità cristiana di Qaraqosh: "Oggi siamo felici di restituirlo simbolicamente nelle mani di Sua Santità perché torni a casa sua, nella sua Chiesa in quella terra martoriata, come segno di pace, di fratellanza", ha dichiarato la presidente di Focsiv Ivana Borsotto.
Sidra era in condizioni di conservazione molto critiche, con la struttura del volume molto compromessa, e una pessima condizione dei pigmenti delle miniature e degli inchiostri della scrittura. Per questo il restauro ha richiesto un preliminare esame da parte di Paolo Lucca, esperto di lingua siriaca dell'Università di Venezia e da parte di Delio Vania Proverbio e Adrien de Fouchier, esperti di liturgia orientale della Biblioteca Apostolica Vaticana e una comparazione con alcuni volumi siriaci della stessa epoca conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Successivamente, dopo una serie di analisi scientifiche presso i laboratori dell’ICPAL, l’intervento di restauro vero e proprio, durato 10 mesi di lavoro."Il recupero del Libro Sacro di Qaraqosh è parte dell’impegno che la Federazione ha dedicato alla ricostruzione del tessuto sociale di un territorio come quello del Kurdistan iracheno e dell’Iraq. Questo non deve prescindere dal recupero delle testimonianze culturali, che sono di ausilio alla rigenerazione delle condizioni per rivivificare una comunità con le sue differenze e le sue identità specifiche", ha dichiarato la presidente di Focsiv Borsotto al termine dell’udienza.