Il leader libico Muammar Gheddafi, in un audio trasmesso dalla tv di Stato, ha esortato i cittadini a radunarsi nei pressi della caserma di Bab Aziziya, suo quartiere generale più volte bombardato oggi e nei giorni scorsi dai raid Nato, per "dimostrare il coraggio del popolo libico"."La battaglia ci è stata imposta ma non temiamo la morte e continueremo a combattere i nemici", ha aggiunto Gheddafi mentre la tv di Stato mostrava immagini di Tripoli con colonne di fumo che si levavano sullo sfondo, mentre il traffico di auto scorreva normale nei pressi di una rotonda cittadina. Rivolgendosi direttamente ai leader occidentali e alla Nato, Gheddafi ha detto: "Cosa volete? Cosa volete da noi? Pensate di vincere? Per noi la morte e il martirio sono benvenuti (...) e io rimarrò a Tripoli, vivo o morto!". I RAIDUn forte esplosione ha scosso oggi il centro di Tripoli: i testimoni hanno visto una densa colonna di fumo levarsi dal compound dove si ritiene risieda Muammar Gheddafi. I testimoni affermano di aver udito almeno altre tre esplosioni. Le detonazioni hanno scosso l'albergo dove sono ospitati i giornalisti stranieri accreditati, che si trova a qualche centinaio di metri dalla residenza di Gheddafi.L'INVIATO SPECIALE RUSSOL'inviato speciale russo, Mikhail Marguelov, è arrivato a Bengasi - roccaforte dei ribelli anti-Gheddafi - nella prima missione di questo tipo di un responsabile del Cremlino. Lo ha constatato un giornalista della France Presse. All'arrivo Marguelov ha dichiarato: "Siamo venuti a Bengasi per facilitare il dialogo tra le parti: la Russia è in una posizione unica perché Mosca ha ancora un'ambasciata a Tripoli e oggi incontrerà gli insorti anti-Gheddafi". Domani, ha aggiunto, si recherà al Cairo restando "ulteriormente disponibile a tornare a Tripoli".