martedì 4 agosto 2020
L'onda della potente deflagrazione ha raso al suolo un intero quartiere vicino al porto. Ospedali al collasso: serve plasma. Gli aiuti dell'Unione Europea. Ferito lievemente militare italiano
Esplosioni al porto di Beirut

Esplosioni al porto di Beirut - Ansa

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Due potenti esplosioni, una dopo l'altra, scaturite in un grande magazzino nel porto, hanno sconvolto a metà pomeriggio di martedì la capitale libanese Beirut. Almeno 4mila persone sono rimaste ferite, con un numero di morti che è salito di ora in ora fino a superare la impressionante cifra di cento. Alcune vittime sono rimaste intrappolate sotto le macerie di edifici circostanti abbattuti dalla deflagrazione: è interamente crollato un edificio di tre piani, danneggiato anche alcuni ospedali. L'onda d'urto ha mandato in frantumi i vetri e fatto saltare le porte degli edifici per un raggio di diversi chilometri. Alcuni distretti sono rimasti senza elettricità.

A essere pesantemente colpito è stato il distretto commerciale di Hamra dove interi negozi sono stati completamente distrutti,
finestre infrante e molte macchine danneggiate. Tante persone, insanguinate, si sono affollate fuori dal Clemenceau Medical
Center. La probabile causa della tragedia è "l'enorme quantità di nitrato di ammonio", un composto usato come fertilizzante e anche per la fabbricazione di esplosivi, immagazzinato nei capannoni del porto.

L'esplosione al porto di Beirut

L'esplosione al porto di Beirut - Ansa

Un'enorme nuvola di fumo nero ha inghiottito l'intera area portuale. Sui social si sono moltiplicate le immagini dell'esplosione avvenuta nel periodo della peggiore crisi economica degli ultimi decenni, che ha lasciato quasi la metà della popolazione in povertà; e in un momento in cui gli ospedali sono già messi a dura prova per la pandemia da nuovo coronavirus. Ora la situazione è drammatica: manca plasma ed è stato rivolto un appello a medici e sanitari perché si mettano a disposizione per curare i feriti che sono affluiti negli ospedali. Molti di loro vengono curati nei parcheggi perché all'interno non c'è più posto.

Il presidente Michel Aoun ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio nazionale di Difesa, mentre il premier Hassan Diab ha dichiarato la giornata di mercoledì lutto nazionale e ha affermato che i responsabili di questa tragedia saranno "chiamati a rispondere". In un discorso televisivo ha chiesto ai "Paesi fratelli" di aiutare il Libano. "Lancio un appello urgente a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde"

La Farnesina ha attivato l'Unità di crisi per prestare assistenza logistica ai connazionali che si trovano nel Paese. Un militare italiano, impegnato nella missione Unifil in Libano, è rimasto lievemente ferito. Si tratta di un pugliese. Una nave italiana civile ancorata nel porto, la Regina d'Oriente, risulta pesantemente danneggiata.

Tutti i Paesi europei, e la stessa Ue, hanno offerto aiuto e assistenza al Libano, così come Israele.

L'Osservatorio sismologico della Giordania ha riferito che l'esplosione avvenuta nel pomeriggio, nel porto di Beirut, ha eguagliato l'energia di un terremoto di 4.5 magnitudo sulla scala Richter.

L'economia del Libano è crollata negli ultimi mesi, con la valuta locale in calo vertiginoso sul dollaro, le imprese che chiudono in massa e la povertà che sale allo stesso ritmo allarmante della disoccupazione.

L'esplosione al porto di Beirut

L'esplosione al porto di Beirut - Reuters

Inoltre l'incidente è avvenuto nelle delicate ore in cui il Paese attende il verdetto sull'omicidio, del 2005, dell'ex premier libanese Rafic Hariri, ucciso in un attacco con camion bomba.

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