lunedì 4 febbraio 2013
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​Cara cara Asia,chissà com’è non veder le stelle e il sole dalla tua cella senza finestre, e non sapere se scende la pioggia benedetta, se i tuoi figli stanno bene, se tornerai a casa, se avrai la grazia di poter cullare nipotini, se almeno loro saranno al sicuro, almeno loro. Com’è un giorno, due giorni, 1.326 giorni a misurare i desideri, stretti stretti dalle pareti senza finestre, perché non si può desiderare troppo quando hanno scavato l’abisso davanti a noi, troppo dolore sarebbe, eppure qualcosa sì bisogna desiderare, perché il desiderio ha a che fare con la speranza. E sperare è la tua e la nostra fede. È il respiro delle nostre vite tutte volute e amate. Chissà se fra i suoni di vita, fuori, arriva anche il suono dei nostri pensieri per te, una pressione leggera come una carezza del mondo, fuori, che non vedi. Corolla di pensieri, abbraccio immenso che forse non sai immaginare. E però forse ti senti accompagnata. Perché ci siamo. Perché Lui c’è.
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