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Paolo M. Alfieri LA REGIONE Il Nagorno Karabakh si trova in Azerbaigian ma è controllato da armeni, ed è proprio l’Armenia a sostenere il territorio a livello militare ed economico da quando la guerra separatista è finita nel 1994. La zona è contesa dai due Paesi dal 1988. Tra quell’anno e il 1994 sono rimaste uccise in scontri violenti oltre 30mila persone, mentre ora comunità internazionale considera la regione come parte dell’Azerbaigian. Dalla fine della guerra sono in corso negoziati promossi dal Gruppo di Minsk per monitorare il cessate il fuoco, guidato da Francia, Russia e Stati Uniti.
AZERBAIGIAN L’Azerbaigian considera l’indipendenza de facto della repubblica separatista del Nagorno Karabakh alla stregua di una vera e propria occupazione e non nasconde, con preoccupante retorica bellicista, la volontà di porre fine al conflitto con metodi tutt’altro che negoziali. L’Azerbaigian definisce il conflitto come irredentista. Ancora nelle ultime ore il presidente azero, Ilham Aliev, ha insistito sul fatto che Baku non rinuncia a recuperare con la forza la regione. Gli scontri fanno temere l’allargamento del conflitto in un territorio attraversata da oleodotti e gasdotti.
ARMENIA Più del 90% della popolazione del Nagorno Kabarakh è armeno. Basterebbe solo questo a spiegare l’insistenza con cui Erevan non ha mai «ceduto» sulla regione. Di più: il presidente armeno Serzh Sargsian ha precisato che è pronto ora a riconoscere l’indipendenza della regione se le ostilità si intensificheranno. Gli analisti peraltro sottolineano come l’Armenia sia ancora pesantemente condizionata dalla Russia anche sulla questione del Nagorno Kabarakh: l’esercito russo controlla in pratica le difese aeree armene, oltre che alcune delle infrastrutture chiave del Paese.
RUSSIA Mosca, insieme a Parigi e Washington, è uno dei tre mediatori del Gruppo di Minsk sul Nagorno Karabakh. Il Cremlino, grande alleato dell’Armenia, ha rafforzato gli sforzi per placare la tensione. Putin ha chiesto alle parti di rispettare da subito il cessate il fuoco e di «esercitare moderazione». Nei documenti ufficiali, Mosca riconosce che il Nagorno Karabakh è parte dell’Azerbaigian. La soluzione prediletta per la Russia sembra quella dello status quo, con l’interesse a mantenere la sua presenza sia in Armenia che in Azeirbaigian.
TURCHIA Per la Turchia il conflitto del Nagorno Karabakh costituisce la seconda minaccia della regione dopo quella curda. Per questo motivo, il Nagorno Karabakh è sempre stato sull’agenda politica delle autorità di Ankara. Secondo la posizione ufficiale, la Turchia riconosce il Nagorno Karabakh come una regione dell’Azerbaigian sotto occupazione armena. Non a caso ieri il presidente turco Erdogan ha dichiarato: «Oggi siamo al fianco dei nostri fratelli dell’Azerbaigian, ma questa oppressione non durerà per sempre: Karabakh un giorno tornerà al suo legittimo proprietario, l’Azerbaigian».