martedì 11 giugno 2024
Viene da chiedersi quanto sia disperato chi muore in mare per raggiungere dal Corno d'Africa uno dei Paesi più poveri al mondo in guerra da nove anni, separato dall'Arabia da un deserto
Uno yemenita costruisce un'imbarcazione tradizionale in legno sulla costa di Hodeida, affacciata sul Mar Rosso meridionale

Uno yemenita costruisce un'imbarcazione tradizionale in legno sulla costa di Hodeida, affacciata sul Mar Rosso meridionale - Ansa

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Se la disperazione si potesse misurare su una scala numerica, viene da chiedersi quanto sia disperato chi muore in mare in un viaggio della speranza per raggiungere non l'Europa del benessere bensì lo sconfortato Yemen. Un Paese tra i più poveri al mondo, da nove anni lacerato da una sanguinosa guerra civile e dove il tasso di malnutrizione infantile è tra i più alti del pianeta.

Eppure dal Corno d'Africa - Etiopia, Gibuti e Somalia - proseguono con sconcertante "regolarità" le partenze dei disperati per il vicino Yemen. Sognando di usarlo come base per una nuova e più rischiosa partenza: verso gli Stati del Golfo, che un deserto allontana dallo Yemen e che applicano tolleranza zero nei confronti degli irregolari.

A separare il continente africano dall'estrema punta occidentale della Penisola arabica è lo stretto di Bab al-Mandeb, all'estremità meridionale del Mar Rosso. Quello stesso braccio di mare nel quale, dopo lo scoppio della guerra a Gaza, le navi in transito da o per il canale di Suez sono bersagliate dai missili degli Houti yemeniti, filo iraniani e complici di Hamas e Hezbollah.

Alle acque calme e calde - ma niente affatto pacifiche - di quel Mar Rosso si affidano con regolarità rudimentali imbarcazioni traboccanti di un'umanità disperata. E quasi non fa notizia, nell'Europa preoccupata del Mediterraneo, che almeno 49 di queste persone siano morte affogate ieri. Di loro, 31 sono donne e 6 bambini. A bordo del barcone sarebbero stati circa in 260: soltanto 71 sono stati condotti in salvo. Sarebbero 140 i dispersi. A dare l'allarme sono state le autorità portuali di Rudum, a est di Aden. La notizia viene confermata dall'agenzia dell'Onu per le migrazioni (Oim).

Secondo i sopravvissuti, l'imbarcazione era salpata da Bossaso, in Somalia, nella notte tra domenica e lunedì. Aveva preso a bordo 115 somali e 145 etiopi, tra cui 90 donne.

Per l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) «questa situazione riflette il recente aumento del numero di migranti dal Corno d'Africa diretti verso lo Yemen, stimolato dall'instabilità politica ed economica, oltre che da gravi siccità e altri fenomeni meteorologici estremi in Paesi come l'Etiopia e la Somalia».

Dal 2021 al 2023, il numero dei migranti che arrivano nello Yemen è triplicato ogni anno, passando da circa 27.000 a più di 90.000.

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