L'inviata della Rai Stefania Battistini mentre viaggia verso Sudzha nella regione russa di Kursk con l'esercito ucraino - ANSA
Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani siamo davanti a “un’ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa”. La Russia ha ordinato l'arresto in contumacia della giornalisti Rai Stefania Battistini e del cameraman Simone Traini, da settimane sotto accusa per "attraversamento illegale del confine" dall'Ucraina, e fuori dal territorio della Federazione russa, dopo aver raccontato lo scorso mese di agosto l'incursione ucraina a Kursk. Secondo i media russi, un tribunale della regione ha chiesto l'estradizione in Russia e l'arresto di Battistini e Traini per "attraversamento illegale" del confine e ha ordinato la "custodia cautelare" in territorio russo o "dal momento dell'estrazione". Come riporta la Reuters, non si tratta di un’occorrenza solitaria. Mosca ha avviato, dal 17 agosto, procedimenti penali contro 14 giornalisti stranieri. Gli ultimi reporter caduti nelle maglie della giustizia russa lavoravano per France 24 e per l'emittente svizzera CH Media. L'attraversamento illegale del confine è punibile in Russia fino a cinque anni di carcere.
LE MOTIVAZIONI DEL PROVVEDIMENTO
"Il tribunale distrettuale Leninsky di Kursk ha accolto la mozione dell'ufficio regionale del servizio di frontiera russo di emettere un mandato di arresto per i giornalisti italiani Simone Traini e Stefania Battistini entrati illegalmente in Russia dall'Ucraina per girare un servizio televisivo sulla situazione ucraina". "Il cameraman televisivo Simone Traini e la giornalista Stefania Battistini, insieme ad alcune persone non identificate, sono entrati nella Federazione Russa dal territorio ucraino con l'intento di filmare un servizio televisivo sull'invasione del distretto di Sudzha nella regione di Kursk da parte di unità armate ucraine con l'ausilio di carri armati, artiglieria e mezzi leggeri, veicoli blindati il 6 agosto 2024", ha precisato il servizio stampa della magistratura russa. "Traini e Battistini, dopo aver oltrepassato illegalmente il confine russo, si sono recati a Sudzha, nella regione di Kursk, con un veicolo da trasporto di unità armate ucraine. I due giornalisti italiani inseriti nelle liste dei ricercati" della Russia, "sono accusati di aver oltrepassato il confine di stato russo. Il giudice ha ordinato la custodia cautelare per loro, ha continuato la nota. "Saranno posti in custodia il giorno in cui verranno arrestati in territorio russo o estradati in Russia, prima di un eventuale processo. La decisione del tribunale non è ancora entrata in vigore e può essere impugnata".
L'IRA DI TAJANI. ATTO PERSECUTORIO
"Il mandato d'arresto russo contro due giornalisti Rai – ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani - è un'ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa. Il governo italiano sarà sempre schierato a difesa del diritto a una informazione indipendente".
L'USIGRAI: RICHIESTA INACCETTABILE
"La richiesta russa di estradizione e l'ordine di arresto per Stefania Battistini e Simone Traini sono una provocazione inaccettabile": ha affermato l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai in una nota in cui chiede "una presa di posizione unanime del governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani". "Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda", fa sapere il sindacato,"rinnoviamo piena solidarietà ai colleghi del Tg1 e ci auguriamo che l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a tutela del lavoro giornalistico e della libertà di informazione".