mercoledì 5 giugno 2024
Pechino scommette sulla cosiddetta “economia a bassa quota” che potrebbe ridisegnare il futuro della mobilità. Il mercato raggiungerà la mastodontica cifra di 1,5 trilioni di dollari entro il 2040
Un prototipo cinese di "macchina volante"

Un prototipo cinese di "macchina volante" - Asia Nikkei

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Nell’universo inquietante partorito dalla mente demiurgica e febbrile (febbricitante?) di Philip K. Dick, non potevano di certo mancare. E infatti Blade Runner - il film cult del 1982, diretto da Ridley Scott e interpretato da Harrison Ford, che tradusse in immagini le parole de Il cacciatore di androidi - le macchine volanti si incuneavano tra i grattacieli, sgusciavano aeree irridendo la legge di gravità. Ebbene le futuristiche fantasie di Dick – e la propensione che da sempre invola l’uomo – potrebbero non essere così lontane dal tradursi in realtà. L’ultima spinta arriva dalla Cina che vuole accelerare nella cosiddetta “economia a bassa quota”. E i motivi sono facilmente intuibili: la concorrenza si annuncia robusta e le opportunità economiche (e non solo) immense. Siamo davanti a qualcosa che, potenzialmente, potrebbe ridisegnare non solo i confini della mobilità umana ma anche il rapporto delle città con lo spazio.

Protagoniste assolute sono le “macchine volanti”, dette anche “taxi volanti”. Cosa sono esattamente? Si tratta di veicoli leggeri – eVTOL, aerei elettrici a decollo e atterraggio verticale - in grado di decollare verticalmente (come gli elicotteri) per poi passare alla modalità ad ala fissa e acquistare velocità. Il loro possibile utilizzo? Potrebbero funzionare come aerotaxi ma anche come veicoli privati con un prezzo che (per ora) si aggira attorno al milione di yuan (138.000 dollari). Come scrive il sito di analisi Asia Nikkei, "il nascente settore comprende aerei civili, con e senza pilota, che possono volare ad altitudini fino a 3.000 metri, contro i circa 10.000 metri degli aerei di linea commerciali".

Secondo gli analisti di Morgan Stanley, si tratta di una torta potenzialmente illimitata: il mercato eVTOL potrebbe raggiungere la mastodontica cifra di 1,5 trilioni di dollari all’anno entro il 2040, coinvolgendo e investendo diversi settori: le compagnie aeree, la logistica, i servizi di emergenza, l’agricoltura, il turismo. La Cina già oggi rappresenta il 50% del totale dei modelli eVTOL, a livello mondiale, molto al di sopra della quota detenuta degli Stati Uniti (18 per cento) o della Germania (8 per cento). Il motivo del vantaggio schiacciante cinese? Va attribuito al campo delle batterie elettriche, nel quale il gigante asiatico è oggi leader indiscusso.

Epicentro dell’economia a bassa quota cinese sarà Guangzhou: la città investirà più di 10 miliardi di yuan (1,4 miliardi di dollari) entro il 2027, puntando sulla costruzione di infrastrutture, con oltre 100 punti di decollo e atterraggio. Previsto anche un aeroporto di aviazione generale con una pista più corta di quelle degli aeroporti civili.

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