La Guida suprema Ali Khamenei durante il suo discorso a Teheran (Ansa)
L'Iran ha annunciato all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che aumenterà la sua capacità di arricchimento di uranio entro i limiti previsti dall'accordo sul nucleare del 2015. Lo ha reso noto il portavoce dell'agenzia nucleare iraniana, Behrouz Kamalvandi. Ieri la Guida suprema Ali Khamenei aveva ordinato all'Organizzazione iraniana per l'energia atomica di preparare il terreno per raggiungere 190 mila Swu (Unità di lavoro di separazione) di arricchimento di uranio, “per ora ancora nell’ambito dell’accordo nucleare”.
Davanti a centinaia di migliaia di persone, accorse a sud di Teheran presso il mausoleo dell'Imam Khomeini, nell'anniversario della sua morte, Khamenei ha di fatto minacciato di ritirarsi dall'accordo nucleare, da cui il presidente americano, Donald Trump, si era già ritirato l'8 maggio scorso. Nel suo discorso Khamenei ha anche usato toni duri contro l'Europa, che a suo avviso sta cercando di ingannare l'Iran, pretendendo che Teheran continui ad accettare i limiti sul suo programma nucleare previsti dall'accordo, senza poter però beneficiare dei vantaggi economici che questo stesso accordo prevede. Alle parole di Khamenei hanno risposto centinaia di migliaia di persone che tuonavano "Allah-o-Akbar" (Dio è il più grande/ndr), agitando in aria i pugni chiusi.
Duro, contro Trump, anche il genero dell'ultimo Scià. Ha scosso la scena politica iraniana, infatti, un'intervista rilasciata ai media statunitensi da Ardeshir Zahedì, ultimo ambasciatore iraniano a Washington, ex primo ministro e genero dell'ultimo Scià, Mohammad Reza Pahlavì, che non prova certa simpatia per l'attuale governo iraniano. Zahedì, però, ha ricordato che la storia insegna che le minacce contro il popolo iraniano sono inutili e che l'ultima volta nella guerra contro Saddam Hussein negli anni '80, gli iraniani hanno dato prova di essere disposti a resistere anche all'aggressione di armate superiori sotto il profilo militare.