lunedì 26 agosto 2024
Da dicembre il regime riapre le frontiere ai turisti, ma le regole per chi visita il "regno erermita" restano le stesse: la dittatura controlla tutto
Il dittatore Kim Jong-un: da dicembre, ha deciso, il Paese riapre al turismo

Il dittatore Kim Jong-un: da dicembre, ha deciso, il Paese riapre al turismo - Reuters

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Il "regno eremita", dopo tre anni tornerà ad esserlo meno. La Bibbia però resterà vietata ma marijuana libera, almeno finché non usi la cartina sbagliata. Se è fatta con una pagina di giornale che ritrae Kim Jong-un , la “canna” in Corea del Nord diventa lesa maestà: così come appoggiare il gomito (o peggio altro) sull' immagine del leader, fotografarlo a metà o portarsi a casa per ricordo una moneta locale. Benvenuti nel Paese che vieta i jeans, decide il taglio di capelli degli abitanti e fa giustiziare un ministro perché "seduto in modo scomposto". Dal prossimo dicembre, dopo le chiusure forzate a causa del Covid, la Corea del Nord tornerà tra le destinazioni a disposizione dei viaggiatori più temerari.

La storia di un qualsiasi turista che arriva a Pyongyang non è una storia qualsiasi, a partire dalle letture serali: una Bibbia lasciata distrattamente sul comò della stanza d'albergo può trasformarsi in un biglietto di sola andata per un campo di lavoro. In Corea del Nord c'è l'ateismo di Stato (come nell'Albania stalinista di Enver Hoxha): e lo fanno rispettare con metodi persuasivi.

Tra le poche libertà concesse c'è quella di fumare marijuana. Ma con un appunto: se qualcuno si azzarda a rollare usando come cartina una pagina con l'immagine del leader, la sua trasgressione potrebbe costargli carcere, campo di lavoro o morte.

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