Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è da domenica in visita uffciale in India (Ansa)
«Lo spostamento dell'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme sarà molto più veloce di quanto si pensi: avverrà entro un anno da oggi». In volo verso la capitale indiana New Delhi, Benjamin Netanyahu, ha lanciato un chiaro messaggio sui tempi tecnici del processo di riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele. Nella notte però è stato smentito dal grande amico e capo della Casa Bianca, Donald Trump, che ha frenato sui tempi. Nelle sue dichiarazioni rilasciate in aereo, il premier israeliano ha elogiato il cambio di rotta dell'amministrazione Trump in merito all'Iran e all'accordo sul nucleare avallato dal suo predecessore Barack Obama. «Sapete cosa accadrà, annullare l'accordo è ciò che ha detto di voler fare», ha detto il premier israeliano che ha pure salutato con favore il taglio dei fondi statunitensi all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA): «Da 70 anni l'organizzazione perpetua la narrativa palestinese e l'abolizione del sionismo, e questa è la prima volta che gli americani la sfidano», ha aggiunto. Quanto al trasferimento dell'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme entro il 2018, precisa il quotidiano Haaretz, è una affermazione fatta in base a una «valutazione solida».
Al via ad al-Azhar la conferenza su Gerusalemme
Ha preso il via oggi al Cairo la Conferenza internazionale organizzata da al-Azhar, la più importante istituzione dell'islam sunnita, sulla questione del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti. La conferenza - che proseguirà anche domani presso il Centro Conferenze di al-Azhar - vedrà la partecipazione dei rappresentanti di 86 Paesi. Sicura la presenza, tra gli altri, del patriarca copto ortodosso Tawadros II. Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen intervenendo ad al-Azhar ha bollato come una «decisione peccaminosa» la scelta del presidente statunitense Donald Trump di riconoscere Gerusalemme quale capitale di Israele e il trasferimento dell'ambasciata americana. Il leader palestinese ha ribadito che «l'amministrazione americana non è più affidabile per mediare fra noi e gli israeliani». «Il complotto contro Gerusalemme è di natura colonialista e americana e contraddice il diritto internazionale e sfida la volontà della Comunità internazionale», ha aggiunto.
La Casa Bianca però frena
In un'intervista all'agenzia anglo-canadese Reuters, Donald Trump ha smentito (poche ore dopo l'accelerazione del leader israeliano) il suo più stretto alleato in Medio Oriente sullo spostamento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme. "Entro al fine dell'anno? Stiamo parlando di uno scenario
diverso. Ovviamente intendo che potrebbe essere (entro un anno una soluzione) su base temporanee. Ma non stiamo cercando di farlo. Assolutamente no".