Una cimice da letto - Creative Commons
Per osservarle bene conviene spesso impiegare una lente, ma in Francia sono ormai divenute un gigantesco problema nazionale. Oltralpe, le infestazioni da cimici dei letti hanno ampiamente scavalcato gli usuali focolai all’interno di alloggi vetusti o alberghi fatiscenti. In effetti, il problema chiama in causa ormai pure il Ministero dell’Istruzione e quello dei Trasporti, dato che gli insetti nocivi hanno colonizzato, fra l’altro, scuole, treni, metropolitane.
Il governo riconosce che si tratta di una vera «emergenza», tanto che si è tenuta a Parigi una prima riunione interministeriale ad hoc, focalizzata sulla ricerca di «una risposta rapida ed efficace», come ha detto il portavoce governativo Olivier Véran, già ministro della Sanità. Quello attuale, Aurélien Rousseau, ha invece chiesto ai connazionali di «non cedere al panico».
Di fatto, nelle ultime settimane, presso i servizi sociali d’ascolto telefonico, sono piovute migliaia di segnalazioni. Ma gli agenti inviati hanno scovato la presenza effettiva di cimici solo in una minoranza di casi. In altri termini, nel Paese rischia di propagarsi pure una sorta di psicosi.
Al momento, in tutto la Francia, sono 7 gli edifici scolastici infestati che hanno dovuto chiudere i battenti. Un problema che riguarda pure la capitale. Presso il Liceo Elisa Lemonnier, nel 12° rione amministrativo, non lontano dalla circonvallazione Est, le classi sono state disinfestate, ma il problema non sembrerebbe risolto, secondo i docenti, che hanno rifiutato di riprendere le lezioni.
Dunque, circa 1.200 studenti sono rimasti a casa. Nella regione parigina, altri istituti sono al centro di vertenze sindacali per lo stesso problema. Da parte loro, tanti presidi si sentono fra l’incudine e il martello, non disponendo di mezzi finanziari autonomi per contrastare le infestazioni, fra le più temute e difficili da debellare.
Il problema imbarazza non solo il governo, ma anche le autorità della capitale, dove proseguono i preparativi per accogliere milioni di visitatori alle Olimpiadi della prossima estate. Fra l’altro, anche diversi protagonisti delle recenti giornate parigine delle sfilate di moda, lasciando la metropoli, hanno contribuito a diffondere sui social, su scala internazionale, l’allerta sulle «cimici francesi». Le quali, in effetti, sono state ritrovate persino in certi aerei, oltre che in cinema, in ospedali e talora in aziende private.
L’esecutivo promette «un approccio globale», dato che il problema minaccia tanto la salute, quanto la stessa economia di un Paese, la Francia, che resta la prima destinazione turistica al mondo.